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Pubblicata il 28/01/2014
Signore del Respiro
che non conosci distruzione
rendi stabile tuo figlio
affinché non si corrompa
e non decada
e il suo alito
non sia maleodorante

fà che nessuno
fissi su di lui
l’occhio della morte
e nessuno pronunci
contro di lui
la parola dell’ira

nessuno lo percuota
e lo muti in un pezzo
di carne putrefatta
nessuno lo appenda
a un gancio sopra il muro

Tu sei colui che esce
rompendo i cardini
sulle soglie dell'Amenti
Tu sei l'approdo orientale
a chi arena la barca

sulla tua sponda
si spalancano le fessure
del cielo notturno

sulla tua sponda
soffia il vento
della serenità
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ottima capo nutro solo dei dubbi sulla stabilita' umana,un ciaone

il 28/01/2014 alle 17:08

un bel...canto contro il marcire della vita, prima ancora che sia morte...si salverà l'uomo? un testo che ho apprezzato molto, almeno per come l'ho inteso...ciao.

il 28/01/2014 alle 17:24

Intenso proposito a sostegno di una esemplare filosofia desiderosa di indulgente sostegno spirituale e concretamente reale! Bravo Ancient! Mi sei piaciuto! Sir Morris

il 28/01/2014 alle 17:47

E' il desiderio di tutte le "argille" per non ritornare alla polvere. La conservazione del corpo, per certe filosofie, è indispensabile a questo fine. Un tempo il Signore del Respiro era una divinità vagheggiata, oggi c'è solo buio, domani forse, con una superiore tecnologia.......

il 28/01/2014 alle 18:07

Una compiuta preghiera oscura che pare proveniente e indirizzata pare all'universo di Arda ed è interessante leggere in prospettiva quei versi che se anche pronunciati con altra voce, hanno appigli concreti anche in questo nostro di universo...Manwë, il signore del respiro, padrone dei venti e delle Aquile....sergio

il 29/01/2014 alle 13:43

Il testo è ispirato al Libro dei Morti egizio.

il 29/01/2014 alle 14:24

Tolkien abbia pietà di me.

il 29/01/2014 alle 16:38