Prona restia come la luna
affilata come frasche di campagna
muta e impreparata
osservo ciò che resta oramai di noi,
la vita mi circonda assidua e spettinata,
cauta come il tuono
nel cuore di un infante.
ride sguaiata nell'ebrezza dei venti
la natura,
le dita raccolte in un pugno esangue.
ho un padre a cui sorridere la sera,
un riccio di mare
su terra deportato,
arido e infantile
come la speranza di averti tra le braccia.
il nido rovescia la rondine
in un singulto amaro.