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Pubblicata il 30/12/2013
Finchè scioglieremo
nell'agrodolce dei nostri versi
una realtà che vorace assorbe
gli aneliti ed il breve tempo
di questa esile esistenza,
finchè resterà
solo tenue memoria
di quell'attimo breve
in cui avremmo dovuto
ingoiare l'universo
ed invece miseri
naufragammo nell'impresa
sovrumana per gli umani,
finchè i nostri nomi
saranno registrati
entro numeri seriali
e non in simboli e suoni
validi solo per questa
debole frazione d'universo,
sempre qualcuno chiederà
la restituzione di un acconto
sino ad oggi mai versato
e, chiudendo il sipario,
con un piglio marsigliese
gorgoglierà: "Comment ça va, poupée ?"

(come stai, marionetta?)
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immenso inchino alle tue parole,ciao

il 30/12/2013 alle 20:10

grazie, ancora una volta troppo buono

il 30/12/2013 alle 21:13

testo profondo e veritiero........Gabriela.

il 30/09/2014 alle 20:51