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Pubblicata il 29/12/2013
una notte che
non sapevo cosa far
lei da me venne a bussar
pian piano lei entrò
io non seppi dirgli no
il pensiero mi incendiò
al buio picchia
la lunghissima penna
più alta di un’antenna
umile stilla
semplici parole- apre
apre sul muro una porta
svaria gli occhi
guardando i bei fiori
per lui sono gioielli
scura la notte
arde una lampadina
capo scuro lei china
rifiuta l’orror
solo bellezze fiori
e lucenti colori
di notte non son
più sola- sotto stelle
lucenti mi consola

semplicissime
parole che appassiran
sulla mia tetra tomba.
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Sno 9 sedoka, ogni tre righi va spezzato,

il 29/12/2013 alle 22:17

Correggo sono

il 29/12/2013 alle 22:17

Molto bella ma tristissimo il finale

il 29/12/2013 alle 23:47

bastava solo questa raccolta senza la divisione di tutti i sedoka ce spezzati appaiono evasivi e poco chiari....triste finale ma alla fine è così...bella e brava...ciao, auguri di buon anno

il 30/12/2013 alle 07:47

Mi piace il tuo modo di scrivere.. sempre vulcanico... ed un vulcano erutta lave e lapilli in modo estemporaneo! Sei stupendamente attiva!

il 30/12/2013 alle 10:00

Bravissima!

il 30/12/2013 alle 12:07

molto bella..Buon Anno!

il 30/12/2013 alle 16:04

Grazie

il 11/01/2014 alle 20:29