Tra scaffali
farciti di sobrie parole,
scorsi le tue:
ardenti
tenere
ammalianti
nude
crude
sferzanti.
quelle parole,
senza redini alcune,
mi nutrirono gli occhi
e mi invasero l’anima.
viaggiai rapita
per ore e ore,
tra dune desertiche
e prati in fiore.
sorvolai l’inferno della follia,
dell’abbandono
e dell’angheria
e planai d’incanto,
come per magia,
in un mondo
di candore,
innocenza
ed ironia .