Quanno è Natale ‘a gente fa riale
pecché chesta jurnata è assaje speciale
e questo cuore essendo generoso
pure cu stu governo alquanto esoso
fa doni scopiazzando un menestrello
per cui lo quale sotto l’alberello
ecco un presente al bue o all’asinello.
a India che più dolce non ce n’è
carezze e baci per quarantatre.
a Rosaa una specialità:
sacchi di sogni vivi in quantità.
a Sir Morris strafico nella rima
una strofa lucente sulla cima.
a Elisaelisa fiore di montagna
un frutto senza spine di castagna.
ad Astio guerrigliero ben dotato
del miele di regina ossigenato.
a gpaolocci fatto di stellette
un chilo di galassie senza tette.
a Pippicalzelunghe che va via
due buste belle gonfie di allegria.
a Julita proprio un bel fagotto
tra santità e peccato il settantotto.
a Bibamùs certo è un vero lusso
una sirena nuda col deflusso.
al buon Fabricio chicche a volontà
chopin e note di eccelsa qualità.
alla dea Atena solida in sapienza
la pace nel suo cuore e iridescenza.
a Questo e baldo lucido riflesso
new York e Little Italy dipresso.
alla Pupetta che mi piace assai
tre stelle e il guardiano del non-mai.
e ancora a Deciomassimo secondo
il tuffo nella vita fino in fondo.
a Verdefronda mai del tempo uggioso
e il sole di dicembre il più curioso.
a Marysol figlia d’ogni fronda
na busta ben ricolma e rubiconda.
a Moma la mia incognita più azzurra
un gheriglio di sole che sussurra .
a Kimi petali di rosa e ciclamini
non ancora appassiti e corallini.
a Damny come una novella
il respiro e le mani della bella .
a tutti quelli che non son presenti
che siano con me un po’ clementi
un po’ perché mi è finito il gas
e un po’ perché io non sento un ras.
proprio per questo auguri a tutti quanti
a chi mi parla dietro e a chi davanti
a chi gradisce queste rime sciolte
a chi le stima fastidiose e stolte
a chi mentendo sfodera un sorriso
a chi giurando mi vorrebbe ucciso
a chi un altr’anno resta tale e quale
e a chi semplicemente scrive:
b U O N N A T A L E !
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