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Pubblicata il 01/12/2013
Ed io ammutolisco d'attesa

se fosse possibile che io fossi altro,
vorrei tu avessi la sensazione sottile
e persistente, come di un profumo messo
la mattina, quando si fa sera, ed ancora
lievemente se ne percepisce l'essenza,
la conosciuta fragranza che l'ha fatto
apprezzare e volere che accompagni
le ore del giorno; la sensazione dicevo
che sei attesa, che la tua presenza benché
così aleatoria e lontana, al limite dell'orizzonte,
è desiderata e sperata, è voluta e cercata,
è attesa, appunto, e questo lo è malgrado
le cose che accadono. Non devi fare nulla per averla questa attesa, non mostrarti nel tuo aspetto migliore,
non agghindarti di parole brillanti ne tacere di
altre taglienti , non importa come tu ti presenti,
tu sei attesa. Poi, ... poi sei voluta ..tu, sei,
voluta.. e questo nonostante ogni altra
cosa, anche tu non lo voglia ed
a volte t'infastidisca, perché senti come non
volere d'esserlo, ma questa sensibile
volontà persistente e tenace, non si disfà
ne con il tempo ne con il silenzio, è la cognizione
acquisita di saperti e di averti tastato con
le mani della conoscenza come al buio
si tendono le mani non per ghermire ma per
conoscere per proteggersi, per difendere
per trovare la via che non si manifesta
se non cercando e cercando, e toccando
oggetti e forme, per conoscere e riconoscere,
ed infine comprendere , voluta, al
buio delle intenzioni e delle convenzioni,
solo perché sei, e null'altro. Dunque, attesa
e voluta, aggiungo che il connubio di queste
due condizioni è che sapendoti sei desiderata,
che è un gradino superiore alla intenzione
è strettamente legato con il saperti con avere
percepito di te la qualità e la grana come fosse
un minerale inconosciuto che irradia
la sua aura d'intorno, lo sei perché sei proprio tu,
così, fragile ma non debole, sensibile ma non
ingenua, sincera ma non supponente, disponibile
ma non accomodante, insomma sei,
ed io guardandoti ammutolisco d'attesa di
volontà e di destino.
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Un piccolo poema stupendo....dal titolo alla chiusa caro Sergio....raffinato elegante, sensuale a tratti, l'attesa mutata a donna e viceversa in una fusione estatica che estasia chi legge...raggiungi sempre livelli altissimi, d'intensità profondità ed originalità...non ho neppure versi da scegliere son tutti talmente belli....si potrebbero trovare paragoni ma l'unicità del testo prevarrebbe sempre....complimentandomi ti abbraccio e saluto, Andrea

il 01/12/2013 alle 15:01

L'Amore, quello con la A maiuscola. Così come dovrebbe essere, pronto a tutto, anche ad essere niente. Piaciuta. ^^jl

il 02/12/2013 alle 00:33

un attesa elegantemente unica sempre in gamba capo,un saluto

il 02/12/2013 alle 17:03

Andrea, questa prosa a cui tu gratifichi il termine di poema, non so nemmeno io cosa sia in realtà. Forse sono righe estrapolate da considerazioni che fanno da prodromo ad un sentimento, che pure non nomino perchè troppo sbrigativamente potrebbe essere incasellato e qualificato, di cui cerco di individuarne effetti e suggestioni sull'animo individuandone alcuni e forzatmente tralasciandone altri, attesa, volontà e desiderio, passando attraverso un destino che seppure citato alla fine ammanta ogni espessività in maniera fattiva permettendo o negando che l'attesa si compia o che resti tale, e sublimi così in versi . Grazei per la lettura e per il commento sempre gradito.

il 03/12/2013 alle 06:11

Oh Gail, che amore è un amore che si fa da parte e non reclama per se neppure il diritto di esistere, un amore che è tutto e nel contempo si fa difano e si annulla, che non possiede e neppure da, ma solo aspetta prendendo cosienza di desiderio di volontà. Che amore è un amore che non si compie e che si manifesta nella privazione di se e nel destino che ne attesa ne volontà ne desiderio riescono a piegare....Grazei per la lettura ma io sono un discepolo e non un maestro, tanto è quello che devo imparare. Sergio

il 03/12/2013 alle 06:17

00jl, un amore che è pronto ad essere niente è amore? fore sarebbe necessario coniare un nuovo termine per un sentimento siffatto che non ha neppore l'orgoglio di essere e di procalmare la propia esistenza, che non possiede ma desidera, vuole e non potendo alto , attende..Grazei, Sergio

il 03/12/2013 alle 06:20

gpaolocci , grazie per la tua puntuale lettura in cui individui l'eleganza di una attesa che ha in se stessa fine e mezzo... sergio

il 03/12/2013 alle 06:22

Molto bella zordoz riesce sempre ad estasiarci con le sue originali poesie .

il 03/12/2013 alle 13:50

uno scritto cosi'bello,originale con atmosfere epassaggi di grande spessore..marinella

il 03/12/2013 alle 17:53

Delicatissima!

il 04/12/2013 alle 00:36

elisa* sono contento che tu ti soffermi sulla lettura dei miei scritti, Grazie.

il 05/12/2013 alle 06:05

india al termine originale, preferisco autentico, ma è una mia fisima di scrittore di ventura...Grazie, sergio

il 05/12/2013 alle 06:07

Grazie rosi per avere lasciato tracce del tuo passaggio, Sergio

il 05/12/2013 alle 06:07

Sempre raffinato e originale Sergio nel partecipare le sue emozioni. Costante ed elevato il livello artistico dall’inizio alla fine.

il 08/12/2013 alle 10:33

"...come al buio si tendono le mani non per ghermire ma per conoscere per proteggersi, per difendere per trovare la via che non si manifesta se non cercando e cercando, e toccando oggetti e forme, per conoscere e riconoscere, ed infine comprendere , ... " Mi sono piaciuti questi versi in modo particolare: danno l'idea dell'attesa, della mancanza, del bisogno... Insomma di quanto ti manca! Bravo.

il 08/12/2013 alle 17:20

Caro Ugo ti ringrazio per le tue lusinghiere parole, e per la tua lettura sempre attenta. Sergio

il 09/12/2013 alle 05:49

Leodamico, hai individuato nel mio testo un passaggio significativo, sono contento che ti restituisca appieno la suggestione della mancanzxa e del bisogno di cui il testo intero è intriso.. Grazie,Sergio

il 09/12/2013 alle 05:52

Nel tempo, ho disseminato,nei versi pezzi di me, Chiara, ma la meraviglia della poesia è che quei pezzi non mancano all'intero, ma anzi lo arricchiscono e completano, e rileggere a distanza di anni, restituisce ancora quel di più che la poesia sa tenere in serbo, come fosse li apposta...grazie per le tue accorate letture.

il 06/06/2016 alle 06:12