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Pubblicata il 14/11/2013
Mi dispiace,
ma io non voglio fare l'Imperatore:
non è il mio mestiere;
non voglio governare
né conquistare nessuno.

vorrei aiutare tutti,
se possibile:
ebrei,
ariani,
uomini neri e bianchi.

tutti noi esseri umani
dovremmo aiutarci sempre,
dovremmo godere soltanto
della felicità del prossimo,
non odiarci e disprezzarci l'un l'altro.

In questo mondo c'è posto per tutti.
la natura è ricca,
è sufficiente per tutti noi;
la vita può essere felice e magnifica,
ma noi lo abbiamo dimenticato.

l'avidità ha avvelenato i nostri cuori,
ha precipitato il mondo nell'odio,
ci ha condotti a passo d'oca
fra le cose più abbiette.

Abbiamo i mezzi per spaziare,
ma ci siamo chiusi in noi stessi.

la macchina dell'abbondanza
ci ha dato povertà;
la scienza ci ha trasformato in cinici;
l'avidità
ci ha resi duri e cattivi;
pensiamo troppo e sentiamo poco.

più che macchinari,
ci serve umanità;
più che abilità,
ci serve bontà e gentilezza.

senza queste qualità
la vita è violenza
e tutto è perduto.
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Ricordo bene questo film di un'attualità sconcertante. Un saluto.patty

il 14/11/2013 alle 08:51

Immenso Chaplin... bravo per averlo ricordato!

il 14/11/2013 alle 10:25

Uno dei film più importanti nella storia del cinema, Uno dei grandi discorsi scritti, da insegnare a scuola.Bravo a ricordarcelo

il 14/11/2013 alle 11:57

un ricordo importante x questi tempi cosi'tribolati marinella

il 14/11/2013 alle 15:21

Parole sante!

il 14/11/2013 alle 16:30

Che tristezza l'eterna attualità di queste parole.

il 14/11/2013 alle 19:32