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Pubblicata il 12/11/2013
Era una bellissima casa sulla scogliera, e le onde che si rompevano sulle rocce, creavano un’atmosfera selvaggia ed irrequieta, che lei, rannicchiata su se stessa ed abbracciando le sue ginocchia, osservava dalla vetrata. Aveva un’espressione sognante, assente, ma in realtà non era così.
riusciva a trattenere le sue emozioni per poterle esprimere su quei fogli bianchi, che l’attendevano da tempo. Era proprio il tempo la cosa che non riusciva ad interpretare. Si domandava continuamente cosa fosse il tempo ed a cosa servisse. Forse era solo una sensazione o forse era una percezione intuitiva. Voleva immaginarlo come un infinito e non come qualcosa che include in se passato, presente e futuro.
i suoi pensieri furono disturbati dai sette rintocchi della sua pendola antica. Ed il tempo tornava ad essere un punto di riferimento per lei. E malgrado i suoi pensieri, non smetteva di guardare fuori e di assaporare quel paesaggio solitario e pieno di mistero. Era un’immagine affascinante, forte, inquieta, che catturava il suo essere. Rimase così, rannicchiata, fino quasi al tramonto. Un bisogno di luce la costrinse ad abbandonare quella posizione e tornò alla sua scrivania a fantasticare tra i suoi fogli bianchi. Immaginava di camminare a piedi nudi sull’erba bagnata del mattino, sentendo sulla sua pelle l’aria ancora fresca e pungente. La sua camicia aderiva perfettamente al suo corpo, definendo gli armoniosi lineamenti come la matita di un artista ed i suoi capelli lunghi volavano nel vento, liberi e privi di una meta. Era lui che poteva osservare dalla vetrata questa meravigliosa immagine e gustare ogni suo movimento. La vedeva bellissima, quasi irreale, irraggiungibile, eterea.
avrebbe voluto fermare quell’istante e conservarlo per sempre dentro di se. Avrebbe voluto accarezzare quei seni turgidi e scendere fino ai suoi morbidi fianchi e trasmetterle il suo desiderio senza finire mai. Poterla stringere su di se per carpire ogni suo gemito ed ogni suo sguardo.
furono i nove rintocchi della sua pendola antica che riportarono i suoi pensieri a quei fogli bianchi che, probabilmente, tra poco non lo sarebbero più stati.
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Parole nate da quel vento e da quell''inchiostro! Molto bella! Morris

il 12/11/2013 alle 14:31

E' un racconto che io sento molto. Grazie Morris

il 12/11/2013 alle 14:44

il racconto nasconde molto di personale ,un saluto

il 12/11/2013 alle 16:17

bellisimo, scritto proprio bene. ciao.

il 13/11/2013 alle 11:48

Grazie Gianni

il 13/11/2013 alle 14:58

l'ho letto con piacere.

il 14/11/2013 alle 09:24