Che sia dolore alla porta dell’anima
giunto al varco della solitudine
quando smarrita la resa nell’ultima scelta
si torna a bagnare in mare la vita
con il vento tra i capelli sotto la pioggia d’inverno
e pelle nuda che non sa come morire
mentre trema senza ragione
divorando emozione.
a bocca aperta sulla soglia stretta
il tempo si tuffa in un sogno senza ritorno
ballando sotto le stelle con piedi di cielo
nell’innocenza di mille farfalle in memoria
aperta la porta a chiave dietro la notte.
il senso di te nella mente così vivo
nell’anima urlante libertà d’essere
con parole senza ore che s’accarezzano sole
la paura non scherza quando nasconde il cielo
e la dolcezza diventa pianto senza velo
dileguatasi come verbo d’amore
ha fame ma si dirige altrove
non più intero nell’insieme,
ma pensiero diviso che si contorce
nel dubbio sconfitto e nell’assenza di luce
la mia anima ha casa nella tua voce.