PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 31/10/2013
Scenari arrotolati si chiudono lenti irreali
sul lago del vuoto senza sponde
opaco evanescente riflesso di desiderio inganno
privo del posto in memoria nel disordine degli eventi
si nutre della mancanza di riferimento disorientato
lo sgomento mentale, attimo di solitudine selvaggia
a cui tutto appartiene soffocando l’anima .
atmosfera rarefatta, la paura torreggia muta
e il filo si spezza inghiottendo la nullità
l’ignoto rinserra e la vita è risucchiata cieca
al limite dell’indifferenza,
in quell’abisso allontanato dal senso
e dall’identità dell’immobilità
con fauci raggelanti divorato l’effimero
in un viaggio interiore sfaldato da false percezioni
nel piacere deforme di sgomento e brama
al termine della notte di una vita trascorsa finita.
un “disegno casuale” di punti connessi
che familiari si guardano estranei.
là io volevo il tutto e lo ero.
un tutto nell’eternità immobile.
  • Attualmente 4.42857/5 meriti.
4,4/5 meriti (7 voti)

Desiderio di riempirlo d'amore e serenità!

il 31/10/2013 alle 09:37

malinconico vuoto che fa parte di noi , molto bella la chiusa ne raccoglie tutto il senso . piaciuta..

il 31/10/2013 alle 09:41

tristemente profonda ma bella nei versi ,un ciao

il 31/10/2013 alle 12:08

Rosi, un incedere senza requie nella desolazione di un silenzio cosparso di nulla, questo tuo che non lascia scampo e non offre al lettore appigli o analisi personali, tali da indurlo a credere che sia un nulla cosmico congenito alla natura stessa dell'essere, ma non è così, inoltrandoti nella tua disanima, offri la tua interpretazione di questo orror vacui, è nella ricerca interiore che naufraga sui bastioni munitissimi della brama e del effimero , triste epilogo di una vita spesa a percorrere un tragitto costellato da punti casuali, estranei, parte di una eternità immutabile. Che dire, una disamina la tua complessa e virata da un nichilismo oscuro e senza scampo come ce lo porgi, con un lessico accurato e che rincara se ce ne fosse bisogno la tua conspevolezza volta allo scuto. Mi viene in mente un pensiero di Yung, uno dei padri della ricerca della psiche che recita più o meno così.. è necessario che l'uomo lavori per portare l'inconscio a livello cosciente, che lo conosca ed impari a capirlo, altrimenti sarà condannato ad esserne succube, ed a chimarlo, Destino.... Una lettura che coinvolge, rosi, sempre notevole...sergio

il 01/11/2013 alle 06:28

Sergio scusa l'assenza dovuta a problemi di connessione e il conseguente ritardo di risposta! Ho letto! Sì caro! Disamina indiscutibile preziosa e vera! Che dire? Grazie di tutto! Avere un lettore come te mi gratifica nel profondo! Ciao caro!

il 04/11/2013 alle 14:34

Ringrazio della lettura e dei commenti alla poesia ognuno importanti e preziosi per chi scrive! Grazie di cuore!

il 04/11/2013 alle 14:35
Raf

un vuoto angosciante!

il 05/11/2013 alle 14:51

Raf non è forse così il vuoto? Ma capisco il malessere che la poesia provoca! Ciao e grazie!

il 05/11/2013 alle 23:32

"Non mi sono mai sentito allo stesso tempo così distaccato da me stesso e così presente nella realtà" A. Camus.....a parte la citazione, e molte altre e di varia matrice se ne potrebbero fare, passo ora a commentare. Io difficilmente riesco a provare sgomento profondo nella lettura di poesie, finora è successo con poche di questa casa e con alcune di Montale e di Antonin Artaud....ora posso aggiungere questa tua, che metterei fra le preferite se non avessi tutti gli spazi occupati, me la copierò da parte nel mio archivio. Non è solo scritta bene, semantica immagini enfasi, c'è pienamente la volontà di esprimere un vuoto assoluto, che pervade ho ti ha pervasa e non solo quello che rende il testo davvero poesia, magnetica, è che ha la forza di convincere per un attimo chi legge che tutto sia quel disfacimento e quella desolazione che descrivi, e qui mi spiace affermare che per buona parte è così....la citazione di Camus non è casuale, per me il vuoto si genera quando noi stessi non riconosciamo più noi stessi come ente fisico, pensante, emozionale, oppure sentiamo di essere ma non di esistere perchè siamo portati a pensare che la nostra esistenza debba essere confermata da altri, e quando l'indifferenza invece dilaga ne veniamo annullati. Ovviamente l'uomo non può stare sempre solo senza provare nulla, però un modo per evitare il vuoto è almeno riconoscersi. Scusami questa digressione, ma mi hai profondamente toccato. Hai saputo esprimere per me questo e altro, una notevole e poderosa creazione poetica, la tua migliore fino ad ora oserei dire, e rinnovo e parole di Sergio, nel dire che una lettura così, rosi, coinvolge sempre ed è notevole. Prima di salutarti, la poesia non porta sgomento e nel suo insinuarsi nell'animo, nel pensiero che come ogni grande opera rivela il vuoto, o il suo inizio in ognuno di noi, e scoprirsi si sa....angoscia sempre....complimenti, Andrea.

il 06/11/2013 alle 00:55

Grazie Andrea! Il tuo commento l'ho copiato ai piedi della poesia così da poterlo conservare!

il 07/11/2013 alle 11:45

Condivido commenti di chi mi ha preceduta ..... profonda e meditativa.

il 24/11/2013 alle 09:56

Grazie Gabriela! ^ ^

il 26/11/2013 alle 23:57