Sorprendimi chè io sorprenda te, solo l’ombra carnale che insegue il corpo, solo il tuo correre che è lieve flessione di arti piegati e offuscati. sorprendimi chè io sorprenda te, alludi alle mie labbra, cercano la guerra di morbido velluto, di denti che ignorano dolore, di guance fuse accalorate. sorprendimi chè ceda e restituisca la penombra del mattino al profumo delle parole lasse.