PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 27/09/2013
Qual bisogno di capire
in questo tempo di silenzio
senza carezze sulle rughe
senza più la forza della terra
che seminava fiori a primavera .
ha tratti infantili l’anima
gioca sull’altare di una chiesa
e la sua messa a sfera d’infinito
si sorprende a germogliar poesia .
l’amore prega a piedi scalzi
con occhi dai tristi rimpianti
come chi ha smesso di aspettare
e d’istinto guarda verso il mare.
il doloroso veliero di pietra
all’orizzonte non fa una piega
ha fissa dimora deformata
su una spiaggia con le spoglie
di un inverno senza più voglie.
l’infinito pensiero partorisce bellezza
esplode in fuoco di tenerezza
a corpo teso nel perdono
evasa la gabbia che non muta
quando la paura non ha nessun suono
e il pianto ha il tempo di una rosa.
eppure fosti fatto di stelle
e il cosmo rivestiva la tua pelle
uomo dal vivere l’angoscia folle
malgrado il sogno dove il nulla scorre.
ahimè qual enorme talento
è avere la morte nel destino
prezzo alto da pagare senza dubbio
per un’eternità che ha smarrito il cammino.
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un poetare personalissimo che mi piace molto .complimenti marinella

il 27/09/2013 alle 17:13

Grazie Marinella! ^ ^

il 27/09/2013 alle 17:18

Brava e seducente!

il 27/09/2013 alle 20:55

Grazie caro!

il 27/09/2013 alle 22:51

concordo con marinella, il tuo poetare diventa sempre più peculiare e personale. questa poesia è molto musicale. mi riferisco alle rime in particolare, e con immagini che sanno di "sconfinato" dove ci si smarrisce col pensiero ma in modo piacevole ci si sguazza.

il 28/09/2013 alle 10:59

Francesco caro sei troppo generoso con me! Grazie di cuore dei commenti che con tanta dolcezza mi lasci sempre! ^ ^

il 28/09/2013 alle 17:05