Un cappio all’urlo
a pugni chiusi
un bimbo nudo
raggomitolato in silenzio
ai confini d’un io possente.
s’apre a collana di dio
il suo fragile sorriso
petalo tra rose selvatiche
in un mondo avaro e nero
ricoperto di grate.
nell’ascolto alla vita
una preghiera ha paura
che possa essere nascosta
nella speranza d’un pianto
e divenire del dolore il vanto.
posso solo essere casa
e nutrire il silenzio
confida il bimbo al tempo
con tetto di nuvole
per giocare col vento
e finestre di sole
per essere ponte
tra luce e colore
tra saluti e adii senza mani
di gente estranea al domani.
un’anima sola alla sorgente
maestosa libera mente
dissetata con sorsi d’armonia pura
in estensioni senza confini
al cospetto d’impalpabili visioni.
in principio fu amore
e poi vetta, infine attesa.
solo chi sulla cima
ha la sua meta
incontra la pantera
dalle maestosa grida.
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