Fu amor profondo
e bevvi pietà e fuoco
tra lenzuola sgualcite
nell’infanzia di noi
come rondini tra i nidi
quando l’estate è finita.
sigillai i pensieri
sulle nostre bocche
in dolce nostalgia danzante
di rugiada tremante
intinta d’ acquerelli
dal brivido perlato.
sentii le lingue
svuotarsi dall’inferno
e farsi tenero gesto
d’ardimentoso raccolto
ore calde d’amore
su un letto sfatto
rimaste conchiglie
tra gambe d’ultime carezze
piume d’eternità
recise al cosmo.
tenni al caldo
il vorticoso incedere
il timido lagrimare d’anima
che divenne goccia di cuore
nello stupore di tanto sentire.
antiche case contadine
di pelle e mani scorticate di sole
m’accarezzarono lo sguardo
nel giorno rimasto a far l’amore.
muta a gemere, asciugai la luce
colorando l’aria del tuo nome
e vidi la pioggia e il sole unirsi
in cielo in amore
dipinto il mio arcobaleno .
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