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Pubblicata il 11/09/2013
Stammi vicino,
amòr caro, amòr diletto, amòr mio.
aleggia la fantasia
del tuo vivere
nella primavera incipiente
e si mescola coi colori
del mondo animato.
che ci faccio
della mia anima,
vuota buia opaca,
se tu non l’illumini
col tuo sorriso?
che ci faccio
della mia carne,
stanca depressa insipida,
se non la ravvivi
col tuo profumo?
i miei occhi han denti
per mangiarti tutta quanta,
le mie dita hanno occhi
per ubriacarsi delle tue forme,
le mie orecchie hanno fiuto
per inebriarsi della tua voce.
sincretismo di sensi,
m’affogo in te
diventando un pesciolino
guizzante nell’acqua
ossigenata.
dolce asfissia aerobica,
salvagente dell’anima mia,
quanto bene ti voglio,
amòr caro, amòr diletto, amòr mio.
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Bevo il caffè con gli occhi ancora appannati dal recente risveglio e leggo e rileggo questi versi... E' confortante sapere che ci sono ancora uomini che scrivono queste dediche,che sanno queste parole, che le donne non sono solo quotidiana mattanza, ma possono essere, sono dei bellissimi sogni. Davvero bella, mi complimento con te.patty

il 11/09/2013 alle 07:23

Francescooooo questa mi è molto familiare! Mi è sempre piaciuta! Bellissima!

il 11/09/2013 alle 09:47

apprezzata, bella, bravo. ☺

il 11/09/2013 alle 19:10

Seducente

il 11/09/2013 alle 21:20

Si sente che sei innamorato. Bravo

il 11/09/2013 alle 21:55