PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 04/09/2013
Voglio tagliarmi la lingua
e spezzarmi le dita.

voglio cancellare le parole dette e scritte
che non sanno dire più niente
che non sia già stato detto e scritto
per secoli, senza alcun costrutto.
voglio svuotare le librerie e bruciare i documenti,
cancellare le storie di ognuno e la Storia di tutti.

voglio che l’asteroide colpisca
nel centro geometrico del pianeta
e che il cielo resti oscuro e impenetrabile
per quaranta giorni e quaranta notti.
voglio che sulla Terra, tornata informe e deserta,
ricoperta dalle tenebre, non vi sia il minimo ricordo
né la minima traccia del mondo d’oggi.

voglio che il pianeta torni puro e vergine,
come un neonato addormentato
e che al primo raggio di luce che trapassi l’oscurità
si oda un chiaro vagito ed in ciò che resta degli oceani
un protozoo nuovo, colpito dal fascio luminoso,
inizi a dividersi e rinasca così la vita.

voglio che la nuova vita si evolva in soluzioni diverse
da quella a cui siamo arrivati oggi
e che fra cinque miliardi di anni il nuovo io,
i nuovi noi, abbiano qualche gene in meno
dell’aggressività e qualche gene in più della compassione.

voglio che la loro lingua e le loro mani
dicano e scrivano della bellezza dell’universo
e della grazia degli esseri viventi.
voglio che leggi non si chiamino leggi, ma siano dette armonie e siano scritte in versi leggeri.
voglio…

poi è suonata la sveglia…
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Per fortuna era un sogno! le tue parole scritte resteranno indelebili. Bellissima lettura, grazie! patty

il 05/09/2013 alle 09:18

Poesia molto bella e significativa. Speriamo che non ci sia bisogno della distruzione, per far rinascere la Terra. Bravo!

il 05/09/2013 alle 12:38

Profonda e vera: hai creato un'accattivante ed eloquente atmosfera!

il 06/09/2013 alle 11:54