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Pubblicata il 29/08/2013
Ad ogni inganno un petalo
e poche gocce di rugiada sulla terra.
questo mondo all’alba dei fachiri
ingenuo spettatore di facili pulsioni
senza desideri né libertà di volare.
audaci infermieri deformano le linee
di un destino mai tuo se non in prestito
e lasciano scavare tra la mani le ore che ridono
ricordano le carezze di un mare
addentato d’estate da grasse oche cortigiane.
dove sono i miei giochi
di bambina lungo la spiaggia.
il volo di un gabbiano sull’onda
la libertà di veleggiare l’aria
e la mamma che urlava vieni via
aquiloni d’un tempo rinvenuto
senza più fili né venti di cambiamento
lungo scogli che non spumeggiano più sale.
porta in cielo il sogno con la mano calda del sole
le conchiglie in sinfonia
uno scrigno da conservare in memoria
di un’età dove la vita si impigliava
nelle magie di giochi e sogni di bambino.
sporcano la mente questi leccalecca capricciosi
lo zucchero filato tra le dita ha occhi finti
e le giostre ferme sono ormai ricordi tristi.
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estremamente bella nel ricordo,un saluto

il 29/08/2013 alle 18:30

mi associo al paolocci

il 29/08/2013 alle 20:42

Molto ben descritta!

il 29/08/2013 alle 21:36
Jul

Sei fantastica Rosi, semplicemente fantastica e, bravissima. Ciao, Jul

il 30/08/2013 alle 20:13