Non fu neppure un giorno troppo tetro
quando il calzino io tirai dolente,
e mi trovai davanti al buon san Pietro
il qual mi disse, senza avermi... in mente:

"Inpedito non sei per questa entrata,
perciò io ti saluto, come d'uso,
e ti permetto eterna passeggiata
in questo luogo a molti ch'è precluso."

io stetti in paradiso una giornata
nella quale, siccome troppo oso
subito avvenne la gran mia cacciata
da parte di un arcangelo furioso.

mi salutò san Pietro alla partenza
e mi chiese, col volto un po' turbato:
"Anima trista, qui non c'è pazienza
a perdonare quel che hai combinato.

chi t'ha permesso che i "comandamenti"
tu ti prendessi briga di rifare
criticandoli sempre con commenti
che, sappi, non possiamo sopportare?

c'è qui Mosè, il gran legislatore
che li raccolse in cima al sacro monte
che si duole per te con gran furore,
e l'ira sua la gli si legge... in fronte!

nei secoli che tanti son passati
molti li han letti pur senza attuarli,
si sa che li hanno tanto contestati,
ma nessuno ha pensato di rifarli!

e tu invece, in superbia tua di tosco,
hai sconvolto il concetto lor di botto
e li hai pure ridotti, ti conosco,
da dieci quali sono solo ad otto.

penso che ormai tu non potrai cambiare,
ed è meglio per te che per l'eterno
tu vada in posto adatto per restare,
ed il solo che c'è sembra l'inferno.

però anche lì tu calmati, consiglio,
perché i diavoli non san perdonare
e se continui in solito cipiglio
sapranno il culo tuo ben rosolare."

subito per quel luogo son partito,
giù nell'inferno, luogo che non piace,
dove i diavoli m'hanno abbrustolito
il culo a lenta fiamma assai vivace.

mi son svegliato avvolto in gran sudore
e devo quivi dirvelo sincero,
continuavo sentire un gran bruciore
al deretano... eppure sveglio ero.

morale:

mi sono domandato "collo obtorto"
perché io devo avere sempre torto,
e m'han risposto i saggi molto scaltri:
"La ragione l'hanno già presa gli altri!"