Maledetti siano
tutti i contratti
sia d'amore
sia di arte o di matrimonio
sancire vita
e' un obbligo
ed io disobbediente
non strozzo mia anima
all'indecente misura
che regola a suo scopo la natura
siano benvenuti
i nullafacenti
e che gli oziosi
siano d'esempio
le regole ci stan distruggendo
incanalando mente in un sentiero oscuro
liberi nello spirito
e il corpo segue poi
ricatti e intrighi
non molestano l'ameno ozioso
lavorare per soldo mi sfianca
spendere il danar non mi rinfranca
sarebbe meglio un suicidio
ma a vita e morte non desio interferir con dito
ho fame d'amore
e chi dice di amarmi non mi consola
forse e' tutto un gran sbaglio
correre incontro al vuoto
non tacer nulla
per non correre in inganno
non c'e vetta e ne baratro
se non nel sol baratto della vita
per deliziar piacere falso
con altro piacer ancora
la paura di perdere qualcosa
e' solo follia
spiegatemi perche'
il cielo apre le porte strette
e l'inferno spalanca
gran portoni
perche' attraverso il correre
devo raggiunger l'alto?
se resto fermo
tutto passa lo stesso inesorabilmente
che senso ha
l'obbedire per premio ciecamente?
oggi si ricorda chi fu assunta in ciel
con etern contratto
beata lei
che ha sicura occupazione
io saltello da un impegno all'altro
e il futuro me lo creano quotidianamente
in base ad un criterio
di uso necessario
come fossi carbone o legna
per accender focolaio
basta con quest'assurda follia
rinuncio alla banalita'
non e' follia
ma pura ed autentica verita'.
giuseppe Ciaravolo