Lo sento. L'alba è nuovamente viva:
non io, che giaccio altrove, più distante,
dove un' ombra del mar canta giuliva.
mugugna un flutto terso e lacerante
d'acqua antica, ed ondeggiano gli “evviva”
dei bimbi sulle spiagge di diamante.
ma fra le glauche lastre delle onde
io ti rivedo, o ponte cristallino
cavalcato da un panfilo e un puffino,
scostar l'uomo da noie sue profonde.
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