-Che strazio!-
disse Orazio, ormai sazio,
che piangeva sulla tomba
dello zio, buon’anima fetente,
distrutto da un male impenitente.
-Ora ch’è morto,
si firma l’armistizio
tra chi era malo e perdente
e chi era bono e miscredente.
suvvia, stringemoce la mano,
rivolto al cugino ch’era sano,
scurdammocce il passato
chè la guerra tra parenti
i cuori ha tosto sconquassato.
-Che strazio!-
rispose Peppe, il cugino fratacchione,
che nascondeva un’ascia col bastone.
si strinsero la mano
che ognuno avea posto
a grattar il proprio ano.
dedicata a chi non sa stare al proprio posto e urtica...Scritta per divertimento.
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