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Pubblicata il 30/07/2013
Marian Leyre,
la tua casa dov’è?
marian Leyre,
solo cenere c’è...
marian Leyre, Marian Leyre,
su quel ponte di pietra piangevo per te
marian Leyre, Marian Leyre,
tra le alghe del lago ora danzi per me
marian Leyre,
ti hanno presa perché,
marian Leyre,
tu portavi, ahimé,
marian Leyre, Marian Leyre,
cinque spilli ed un nastro di seta con te
marian Leyre, Marian Leyre,
forse volevi solo salvarmi: perché?
marian,
nel profondo del bosco dove eri tu
ho intrecciato ghirlande di fiori blu
e poi mai più...
marian,
sopra il ponte passavo e guardavo giù
la tua voce chiamava e poi mai più
e poi mai più...
marian Leyre,
la tua casa dov’è?
marian Leyre,
solo cenere c’è...
marian Leyre, Marian Leyre,
su quel ponte di pietra piangevo per te
marian Leyre, Marian Leyre,
tra le alghe del lago ora danzi per sempre con me.
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Interessante danza!

il 30/07/2013 alle 14:45

Grazie, l'ho costruita su una melodia che mi ronzava(o, meglio:"ghirondava", dato che si tratta di suggestioni di impronta medievale) in testa da qualche mese.

il 30/07/2013 alle 15:00

Una ballata suggestiva. Complimenti!

il 30/07/2013 alle 15:59

suggestivamente piaciuta,un salutone

il 30/07/2013 alle 16:50

Molto bella, fortunata la tua Marian

il 30/07/2013 alle 20:59

Grazie. E' un tributo a tutte le donne perite sotti gli impietosi colpi dell'esecrabile "Malleus Maleficarum" di Institor. Marian Leyre è un nome fittizio(ma non troppo...). Mi sono vagamente ispirato all'infausta sorte di Alizon Device(Processo alle streghe di Pendle - 1612)

il 30/07/2013 alle 21:13