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Pubblicata il 20/07/2013
Aveva… diceva…

aveva tre amatissimi figli
ed era una donna senza il suo uomo;
aveva una povera casa
che pure bastava a crescere i figli
e a nutrire progetti e speranze.

aveva la fierezza negli occhi,
quel piglio che non ammette sconfitte;
le sue mani stringevano venti passati
ma nel suo sangue viveva il senso dell’oggi
e del sempre.

non odiava nessuno,
cominciando sempre nuovi tragitti,
sognando uno spazio di quiete
dove fermare i suoi passi ed iniziare
il tempo dei figli.

parlava d’un piccolo nido
per vivere mille anni futuri.
diceva che niente scolora nel giorno
che nasce felice;
che il dolore è una tappa che ci svela
ricchezze e magie.

diceva che i momenti più veri
sono quelli che ridanno al tuo cuore
la certezza di vivere uniti;
non pensando alle notti d’insonnia,
alla paura dei vinti.

quel poco di pane, che gli uomini
buoni destinano al cuore,
lo accettava con grazia ispirata.

aveva mani di luce quando accoglieva
- come figlio tra i figli –
chi non poteva andare da solo
e gli faceva sentire una casa.
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immensamente bella nel profondo complimentissimi ,ciao

il 20/07/2013 alle 22:14

Storie di vite quotidiane tradotte in mirabili versi. Un abbraccio,patrizia

il 21/07/2013 alle 08:00

Versi bellissimi, che sono arrivati direttamente al cuore. Complimenti!

il 21/07/2013 alle 10:23

Stupendo racconto sull'unione!

il 21/07/2013 alle 15:40

un applauso immenso giovanni,sei super marinella

il 25/08/2013 alle 10:09