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Pubblicata il 07/07/2013
come uno straccio da cucina
avvolto su me stesso
arrotolato al corpo
faccio quattro passi come il porco

tenendo bene in mente
l'andatura perche'
non piu ricordo
quel che un di fu naturale

il becchino mi sorride
dal suo cupo alloggio
gatti e topi scappano
al mio passaggio

nipoti e figli
mi hanno gia' dimenticato
affidandomi all'ennesima badante
che ben mi tratta
perche' a suo salario attenta

ma io son solo
nessuno piu mi bacia
ricordi sbiaditi
di quando giovane
facevo a gara
per baciare a lungo
la piu bella del villaggio

mi guardo allo specchio muto
e vedo un altro vecchio al posto mio
mia moglie gia' e andata
e spero di non incotrarla ancora

le passioni negate,
i miei segreti
i giochi infiniti da fanciullo
le battaglie di una vita

tutto chiuso
in un cassonetto
destinato alla spazzatura
come me

speranza morta
amore senza senso
ricordi odiosi
implcabili silenzi

ecco giunta la mia ora
e con i piedi scalzi
come fui nato
lascio questo assurdo mondo
senza alcun rimpianto

giuseppe Ciaravolo
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Molto pessimista. lasciamo sempre socchiusa la porta della speranza.patty

il 07/07/2013 alle 22:46

verita' di cose mai fu plagiata da speranza morta ,che in solitudine imposta uomo con se stesso poco sopporta.ciao Giuseppe

il 07/07/2013 alle 22:48

Astio questa la trovo un pochino preoccupante ,un salutone

il 08/07/2013 alle 16:32

Astio questa la trovo un pochino preoccupante ,un salutone

il 08/07/2013 alle 16:32

direi angosciante,ma angoscia e gioia son quasi stessa cosa perche' dell'illusion nei fatti rimane poca cosa.ciao gp

il 08/07/2013 alle 17:00

bravo :-)

il 08/07/2013 alle 20:11

grazie cangio

il 08/07/2013 alle 21:42

Inno all'angoscia! Bene, Giuseppe!

il 08/07/2013 alle 23:28

grazie peppe

il 17/12/2013 alle 22:01