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Pubblicata il 07/07/2013
il vento accarezzava dolcemente
fianchi alle campane,
complice il campanile
fingeva di non vedere.
il cielo stendeva sulle case
veli azzurri
e rimuoveva le ultime ombre
attardate nei vicoli.

un canto di madre
in lontananza
sferzava la pigrizia
indugiante
nel tepore notturno
di percalle.

i bimbi a malincuore
si svegliavano,
abbandonando i familiari luoghi
dell’inconscio,
dove esorcizzavano
le giovani paure.

i vecchi depennavano
ancora un giorno al calendario
quasi a sfidare il tempo
temuto.

si annunciava
un giorno come tanti.
era oggi,
ed è quasi ieri.
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Un buon scritto col cuore! Bene Deamor!

il 07/07/2013 alle 13:12

ottima lirica, molto pregevole sensibile,sentita,con belle descrizioni e momenti descrittivi di pregio.

il 07/07/2013 alle 14:18

Le tue descrizioni e la scelta appropriata del linguaggio sono meravigliose.Baci,patty

il 07/07/2013 alle 14:19

......Fianchi..tosti....quelli delle campane.....ma dalla dolce armonia, splendida ode, cara Annysea, rom.

il 07/07/2013 alle 15:08

Dolce malinconia come l’alternarsi delle stagioni, colgo l’emozione della musicalità e della danza: “era oggi, ed è quasi ieri”. Miamur ☺

il 07/07/2013 alle 16:05

Grazie amici...

il 07/07/2013 alle 17:35

scritta armonicamente col cuore,ciao

il 07/07/2013 alle 17:41

mi è piaciuta tanto tanto, dirò la verità, nella lettura mi sembrava di essere tornato alle elementari, perchè la delicatezza eppure la bellezza di meraviglia che avvolge il testo è simile, a parte la seconda strofa tutte le altre mi ricordano un incrocio di versi tra Garcia Lorca e Neruda, i primi che mi insegnarono..bella bella, ciao anna, andrea.

il 07/07/2013 alle 22:04

sììììììììì alle elementari delle emozioni bisogna tornare...avere un cuore semplice e capace ancora di stupirsi dinanzi a immagini semplici e pure..

il 07/07/2013 alle 22:24