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Pubblicata il 12/06/2013
Di nuovo assaporo l’oblio,
nulla mi rassicura
che tu sia oltre il limite.
e’ il tuo corpo che sfugge
a mostrarmi le schegge
di orizzonti lontani
che scherniscono.
domani dormirò lontano,
la spiaggia mi affascina
e mi trastulla,
domani ti cercherò ignaro
degli affanni che celiano
con l’anima mia credula.
oserò raggirare il fato,
tu sei sempre presente,
languida, evanescente.
ascolterò i richiami
duri delle rocce levigate
e ignorerò i risvegli della mente.
l’ansia che affascina
mi modella
con crudele indifferenza.
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caro Decio sembrerebbe che tu abbia il bisogno di staccare la spina un attimo , alla ricerca di un po' di tranquillita' ,un salutone

il 12/06/2013 alle 19:08

Mi rasserenate amico Paul dopo tale commento. Riguardo a Decio, spero sia di passaggio questo lieve sgomento!

il 12/06/2013 alle 22:49

Lo sgomento fu di vecchia data,non vi angustiate oltremodo Sir. Lo mio poetare segue spesso i luoghi lontani della memoria e provo gaudio nel ripensare ancora caro quel verseggiare d'indole dolente di allora.

il 14/06/2013 alle 08:58

Una persona sensibile ha cura delle cure altrui, ma se vi ringrazio dell'affanno, vi chiedo di non preoccuparvi tanto del mio rincorrere momenti di riflessione d'altri tempi. Grazie.

il 14/06/2013 alle 09:03

L'anima mia credula... Sei bravissimo Decio, non mi stancherò mai di dirtelo.Complimenti di cuore,patty

il 15/06/2013 alle 06:47