principa' questa e da incorniciare ,pero' aggiungo su di morale ,un salutoneeeee piu' lungo
....Carissimo, ho provato a leggerla a ritmo di rap ma mi sono impastrognato.....Bella, comunque, un abbraccio, rom.
LO ammetto, rom ciò che scrivo non ha la stoffa per essere trasposto in un pentagramma, cosa invece che i tuoi versi consentono alla grande. Prometto di lavorare di più sulla metrica.ih ih hih ih hi hihihih ih a presto rileggerti ricambio l'abbraccio, sergio
E' più che malinconica, Gail, è un tributo all'oblio, un voltarsi avanti perchè quello che si scroge alle spalle non è ancora pronto per essere scordato e non è stato ancora affrontato, è come un debito che esige ancora d'essere pagato. Grazie per le tue parole, sergio
ricordi :degna interpretazione di cio' che eravamo in cio' che siamo e in cio' che diverremo. piacevolmente gradita James.
Ricordi scia della nostra nave, che facendoci vedere dove siamo stati ci porta al dove siamo, e con buona approssimazione al dove andremo, ma anche fardello e ostacolo all'incedere o retaggio e sprone , mille significati e interpretazioni, ed io ho tentato di parlarne di uno... Grazie James per le tue parole.
I ricordi io li incornicio fan parte della nostra vita. Ne potremmo fare tutti una mostra
Forse non tutti , i ricordi, ci stanno ad essere messi in bacheca... grazie per la lettura, sergio
Su questo testo, incredibile, devo meditare bene, ne senso che aldilà del discorso sul ricordo vi tropo di più che mi appare insondabile o difficile da cogliere, mi piace lo stile tra poetico e prosa, che dona una buona enfasi nelle parti giuste, senza quindi annoiare ma dolcemente guidare, come fanno i ricordi, almeno quelli belli...ogni verso diventa una sorta di aforisma, il ricordo è ...e tu lo dici....coinvolgente, ma tornerò per un commento più esaustivo, ciao sergio, andrea^^
leggevo di poe.. di un messaggio in una bottiglia gettato in mare da un pescatore, finito su una nave sconosciuta, nell'enormità di una tempesta immobile ed infinita.. senza poter vivere.. senza poter morire.. nello sguardo l'oblio, nella mente ricordi di ieri già lontanissimi.. ed in più il contrasto tra la rossa passione del titolo e la paratassi del testo tende a mantenere questo gioco infinito.. questo turbine.. questa tempesta della mente.. un bacio francesca
Andrea, ogni lirica ha di per se diverse chiavi e piani di lettura, alcuni evidenti altri più reconditi, ed altri, te lo posso assicurare addirittura sconosciuti al momento della stesura, che si compongono mano a mano che gli eventi si compiono ed il tempo , altro grande mito insieme ai ricordi, il tempo dicevo si compie. I ricordi e il loro influsso la loro ricorrenza il modo di riporli e richiamarli oppure il non riuscire giammai a dare loro tregua, questo è il combustibile fissile da cui trae energia il lavorio costante del poeta.. Grazie per le tue parole Andrea, Sergio
FRancesca... la paratassi.....per fortuna c'è google a trarmi dalle secche....e ti devo dire che spesso il mio scrivere è riconducibile a questo metodo di costruzione del periodo, ma che prima di leggere il tuo commento non ne avevo idea.....ecco che cosavuoldire avere una impronta si studi classica... il turbine il ricordo.. ricordo il racconto di Edgard ed il messaggio d'aiuto affidato ad un mezzo così aleatorio e parziale, il gorgo infinito la ciurma decrepita e avita, ogni elemento di que racconto si fonde nel quadro d'insieme di una esausta rincorsa alla salvezza di una eistenza che forse a ben guardare nemmeno merita d'essere tratta in salvo aggrappandosi ad un barile vuoto, ma accade, e quindi come ad ismael di Melville, il futuro è buio ed il passato un naufragio del Pequod di ricordi... Grazie per il tuo commento, sergiosergio
la tua spiegazione, unita alle parole spese per frida mia ha dato le risposte di cui abbisognavo...grazie e ciao sergio, andrea.