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Pubblicata il 07/06/2013
Impeccabile amata ardita musa
che antichi modi e premure usa

mi vien la tentazione di svestirmi
perchè possa di te sempre nutrirmi

avvolta nel mio purpureo mantello
estasiato ti bevo come un vinello

ogni volta che ti tocco m'emoziono
non credo tu sia lì..chiedo perdono

glaciale fuoco della mia anima meticcia
attendo c'accendi l'irrequieta miccia

funeste polveri s'accumulano senza sosta
sull'agguerrita trincea d'amor che si prostra

avvenenti ondate di travolgente passione
devastano con irruenza ogni mio bastione

guardar il tuo collo mentre ti scuoto l'anima
e' ammaliarsi d'un paradiso che mi contamina

implorai di perir dopo aver meramente amato
lui m'ha ascoltato e sorrido a te rincuorato
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Raf

Sbaglio o forse è la stessa poesia con titoli diversi?

il 07/06/2013 alle 14:15

Certo, Raf! E' evidente!

il 07/06/2013 alle 14:35

Questi versi, in verità non all’altezza di tutti quelli che fin qui il bravo Sir ci ha regalato, rispecchiano una vita piena, soddisfacente, ricca di emozioni e affascinata dalla composizione lirica, proprio quelle da cui il poeta attinge forza e creatività “Tentazioni” è un’elaborazione aggrappata a una rispettabile musa, a un simpatico vinello, a un’anima infuocata ma che fuoco non ha e a una trincea d'amore…in confusione. I miei rispetti Sir!!!

il 07/06/2013 alle 14:48

Il mio rispetto per voi è doppio, messere Ugo!

il 07/06/2013 alle 15:02

Sir non puoi,però una piccola sbandata ci vuole si sempre cavaliere.☺

il 08/06/2013 alle 00:43

Certamente, Astronauta, è inevitabile.. la strada è sdrucciolevole e tortuosa!

il 08/06/2013 alle 10:48