PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 29/05/2013
Ma tu dimmi sei felice ?
non vale rifermi la stessa domanda
come risposta vale invece parlarmi di te
e della tua anima, con consapevole determinazione,
come quando ti guardi allo specchio la mattina
e disegni ciglia e labbra
e lo vedi chi sei e chi diventerai
da offrire agli altri a tutti,
e confidi allo specchio silenziosamente
ogni guaio ogni minuscola gioia
ogni segno d'impertinente segreto
che la notte ha lasciato sulla tua pelle
di profumo adornata solamente....
dimmi se la felicità tua ha tanti nomi
o con uno solamente la chiami...

come si fa a rispondere un si oppure un no
ad una domanda detta così a bruciapelo....
la risposta immediata è non lo so,
ma se avessi tempo di rispondere forse
risponderei di si perchè la felicità
è fatta da tante piccole cose grandi
bisogna trovarla ma non basta cercarla,
guardarsi con distacco
e vedere cosa ci circonda...
certo è complesso rispondere così
in due minuti,
questi sono i minuti concessi a noi,
da questo oggi
che ancora si aspetta da me tante cose,
però è vero, ogni mattina
quando mi metto davanti allo specchio
vedo una persona fragile, senza trucco,
le unghie non ancora laccate, indifesa.
poi pian piano disegno i miei contorni
e mi preparo per affrontare la gente
la vita la fuori
fuori da qui, da questa che è la mia reggia
e da queste parole che sono mio rifugio....
ma i due minuti sono andati
ed ora io, come loro devo andare
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4,2/5 meriti (6 voti)

Una pacca sulle spalle a voi.. Messere Zordoz!

il 29/05/2013 alle 15:42

Vi ringrazio Cavalier pel conviviale plauso !

il 29/05/2013 alle 16:18

questa merita levata di cappello e 10 minuti di clap clap clap dalla bellezza,un ciaone

il 29/05/2013 alle 16:57

Ed io mesto m'inchino, Grazie gPaolocci.SErgio

il 29/05/2013 alle 17:28

Non giunge risposta quindi in apparenza....in realtà io credo che la risposta via sia nel finale, in quel prepararsi e imbellettarsi per il mondo che attende....felicità è guardarsi allo specchio e vedersi dentro e non fuggire davanti se stessi ma andare avanti comprendendo, pur con tutte le difficoltà che renderanno però più forte la felicità scoperta in sè, fortificandola. Io vedo in quell'azione finale una duplice lettura, il fuggire alla risposta per non vedersi dentro e al tempo stesso sapere di non poter perdersi in sè stesso e quindi prepararsi ad affrontar il mondo, anche coprendo un po' quel che siamo, non per paura non per convenzione, ma per preservare quello che realmente siamo e che spesso il mondo fatica ad accettare e preferisce distruggere...ti dirò che il tuo testo mi ha preso Sergio, sia per la considerazione che ho fatto, sia per un aspetto personale che mi ha ricordato un amico quando mi chiese perchè sembravo sempre triste e melanconico e io risposi che non bastavo quei tre minuti di pausa tra una lezione ed un'altra per spiegarlo...inoltre mi hai ricordato una lettura d'un testo giapponese di cui non ricordo il nome in cui si avvicendavano vari personaggi che in apparenza sono tutti felici ma in realtà soffrono perchè incapaci di riconoscere le proprie qualità che attribuiscono agli altri, invidiandoli quindi, credendo che siano più felici perchè posseggono quella virtù in più, che in realtà non c'è, perchè sono tutti simili, ognuno ha la sua qualità e deve essere fiero di quella...era molto bella la metafora che si usava per descrivere tutto ciò...che però ora mi sfugge...scusa se sono andato oltre il tuo scritto.... molto gradito per la riflessione e tutto, ciao Sergio, un caro saluto, andrea.

il 29/05/2013 alle 20:28

Caro Andrea, mi è piaciuto leggere le tue considerazioni sul testo che ho pubblicato, scritto a quattromani, la prima parte da me e la seconda da una Lei, e qui probabilmente ti si apriranno alla mente molteplici altri scenari, ed altrettante chiavi di lettura, ed anche questo a parer mio è il lato inaspettato e magico dello scrivere e farlo poi in questo ambiente tecnologico e spersonalizzato, in cui siamo quello scriviamo con pochi fronzoli dovuti alla apparenza ed all'essere al di fuori di questa ampolla spaziotemporale, scriver qui e così diventa ancora più intelocutorio e suggestivo per lo sforzo che richiede comprendere e interiorizzare ed ogni lettura, se fatta non solo con gli occhi, richiede uno sforzo maggiore che la lettura di un classico o di un autore conosciuto e quindi intercalto in un tempo in un lugo con dei presupposto stilistici e umani conosciuti o almeno individuati o ricostruibili. Qui è diverso ed ogni autore ogni scritto è uno shot in the dark, un lampo nel buio, ed ogni lettura avviene in quella luce che lo shot è sato in grado di accendere e della sua persistenza nella retina dell'anima di ciascun lettore e lettura. Non starò ora a narrarti che cosa ha fatto scaturire le parole che ho pubblicato , ne farebbe una cosa diversa dalle mie intenzioni, ma sappi che ci sono un uomo una donna, due vite, ed un segreto. Grazie per la tua lettura e per gli spunti di discussione che sempre sai individuare ed accendere. sergio

il 30/05/2013 alle 06:21

Questo specchio non restituisce una vera critica o consiglia una serie di progetti che chi si guarda può o non condividere, o addirittura non comprendere. Lo specchiarsi può anche diventare una creatività libera da regole, quella che spesso piace di più, ma in questi versi, in verità molto originali, il suggerimento mi sembra ritrovarlo nell’ultima parte: la realtà che aspetta fuori.

il 04/06/2013 alle 11:18

Ti ringrazio Ugo per la lettura e per gli spunti che ne hai tratto, il fuori che hai identificato in chiusura del testo è in effetti la frase che dà la prospettiva a questo che è un colloquio muto fatto, per usare un termine cinematrografico, in play back tra un uomo ed una donna sul tema di quel "dimmi , tu sei felice" domanda forse retorica, a cui la risposta articolata, diventa una non risposta, o per lo meno, non quella che era attesa..... A presto rileggerti, sergio

il 04/06/2013 alle 13:32

Grazie per la lettura, ma bravo penso proprio che non sia indicato....Sergio

il 12/06/2013 alle 13:40

"Ma tu dimmi sei felice ? non vale rifermi la stessa domanda come risposta vale invece parlarmi di te e della tua anima, con consapevole determinazione, come quando ti guardi allo specchio la mattina". C'è l'affermazione di una regola solo unilaterale che, a mio avviso, mette a disagio ed impone una risposta. Le altre due mani si mettono alla prova e si sottomettono al gioco per concludere che non è facile apparire così come si è. Lei sa imbellettarsi ed affrontare il nuovo giorno, anche se risulta un cronico stereotipo, ma la sua anima è nuda allo specchio ed è genuina. Non vuole ammettere se è felice...ma, forse, è costretta ad accettare quella felicità. L'uomo si sottoporrebbe alla stessa domanda? O non deve mai chiedere... Mi chiedo se Lei deve confrontarsi ogni giorno con chi ( eccezione!) le farebbe la stessa domanda. Un testo tormentato, caro Sergio, ma intenso per le sue valenze.

il 20/06/2013 alle 13:57

Bella lettura distensiva

il 22/06/2013 alle 20:58

DEciomassimo, hai messo in luce le parti salienti di quello che era l'intento primo dello scritto, con le tue frasi , " la sua anima allo specchio è genuina" ed ancora " è costretta ad accettare quella felicità" hai dato la giusta chiave di lettura, e mi fa piacere perchè questo significa che sai leggere dentro le righe ed i significati. L'uomo alla stessa domanda forse risponderebbe d'acchito con un si o con un no, perchè l'uomo davanti a quello specchio vede null'altro che se. Grazie, Sergio

il 24/06/2013 alle 05:51

GRazie Elisa* per esserti soffermata anche su questi versi. Sergio

il 24/06/2013 alle 05:52

Sergio, mi piace saperti conforme al mio modo d'interpretare il tuo testo e ti ringrazio della risposta. Buona settimana!

il 24/06/2013 alle 08:39

Buona settimana anche a te, Decio.

il 24/06/2013 alle 13:50

complimenti sinceri Diego

il 30/06/2013 alle 14:21

Grazie , James, davvero.

il 03/07/2013 alle 19:25