Divagar in meandri del sobillar concetto, in cio' che senno eretica affermazione esplichi, mio "Signore", lungimirante visione,
nell'immanente "chiostro ", ove l'esservi esorti il deriderne di credo soggiogato, e
vecchio, ardore nel dissapore che vita tragga, oh mio " Signore " germogli nell' oscurita' e da esso affranchi il cor.
indulgente voce, e nel vento i tuoi messaggi ed in me la mano tua rivolta ove il tempo attenda fremito divampar, nel giaciglio dell'amor.
luce, incarni verbo e parabola assilli menti ed il coraggio dinieghi timor d'essere.