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Pubblicata il 21/05/2013
Amore
amore zitto, quatto
silenzioso, quello tuo
urlo
quello muto che mi schianta i fianchi
quando mi stringi
occhi
occhi grandi nuca e foce
di non pensarti
gettarmi alle spalle
un pugno di farfalle

stamattina è vento e luce appena- appena
se smette il vento piove a impronte colorate
strisce senza vetro, acqua e lenzuolo
lenzuolo che scivola di seta
un’altra notte senza te
e io senza di te mi manco

mi manco tanto.
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Mi manco tanto.... direi geniale!

il 21/05/2013 alle 10:45

Amore, urlo, occhi, sono le parole che hai usato quasi in contrappunto al canto. IN questo tuo modo di scrivere dispari e sincopato, ogni parola ogni a capo suonano come in uno spartito suonano anche le pause , il silenzio è musica esso stesso. E' bello leggere un testo che ha tutte le componenti usate sapientemente, per rendere un insieme di mancanza e di passione spinta al parossismo e chiusa a con quella che pare una ammissione una confessione una invocazione. complimenti. sergio

il 22/05/2013 alle 06:05

nel tuo mancarti c'e' tutto quanto dici e non dici.cia cara,sei super marinella

il 22/05/2013 alle 09:42