Rumore di passi nelle scale di casa,
ma non sei più tu che sali da me.
tu ci mettevi più forza,
più sicurezza,
i tuoi tacchi erano come i bengala.
al ritmo dei battiti del mio cuore di uccello.
mi ricordo della vecchia del piano ammezzato
che verde di rabbia
t'inseguiva con richiami di poiana migrante :
"A bbi lloca,
sta arrivanno 'a signurina cu 'e tacche a spillo...".
in fondo,
la mia felicità
è andata via,
sparita
insieme ai tuoi alti "stiletto"
e ai tuoi "Vecchia megera!"
gridati, senza voce cattiva,
nella penombra della sera marina.