Oh Priamo!
il tuo dolore
nobile e austero,
biancheggia ancora
fra la spuma delle onde
del tuo mare.
l'atroce morte
del tuo figlio prediletto,
squarciò il tuo regale cuore.
la funesta ira
del Pelide Achille,
si dissolse dinnanzi
al tuo strazio paterno.
ti consegnò i cari, miseri resti
che odoravano di eroismo e di coraggio.
anche gli dei chinarono il capo,
per Ettore e per te,
non più il re, ma padre disperato.
nelle notti tempestose,
eolo e Nettuno,
aspergono ancora,
il tuo mesto pianto.