PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 12/04/2013
nella notte che spiove nel cielo
nei giorni che ci conoscemmo
tra una torre e una valle

fatte di fiori e camini spenti

cerco di correre dall'altra parte del mondo
per rubare un ultimo raggio di sole
per cucirti addosso un ultimo sogno

fatto di un fiore perso e un pensiero acceso

maledetta anima ribelle
spaccata
tra le parole che poteva dire e non voleva pronunciare
e quello che a malapena poteva sussurrare

maledetta anima gemella
spaccata
tra le camminate nelle piazze più belle del mondo
e le corse solitarie sui treni della sua città

nei silenzi del tuo ordigno che batte immobile
inarrendevole al torpore della notte
nei silenzi del mio spirito che vaga vacante
irrefrenabile nella violenza di scelte sbagliate e sagge
cerchiamo
soluzioni
e
assoluzioni

la coperta che
aveva nascosto
sino a ieri
le scomode verità
che non volevamo sentire
si è lacerata
e profondo è il buco
di quella inutile preghiera
che nella tramontana stonava

così ho rinunciato a cucire e rattoppare
e seguendo quella prima sdrucitura
l'ho strappata con violenza
sbriciolando anche gli ultimi filacci
che ora pendono esausti
divisi a metà
ché la loro forza
era la nostra unione
che è la nostra debolezza

rimaniamo così
nell'inutilità di documenti e verbali
recisi come la lacrima
che scorre sulla guancia tua
mentre ti fai beffa del futuro
con una bella e dosata battuta

rimaniamo così
nella banalità di un abbraccio
interrotto dal demone selvaggio
che scalpita bastarda!
mentre ti abbandona
per la vacuità dei suoi boschi

ognuno ha il suo destino
ognuno ha il suo istinto
penso..
e anche
che ti penso
ancora un po'
provando a piangere

ognuno ha i suoi ricordi
ognuno ha i suoi presenti
pensi..
e anche
che mi pensi
ancora un po'
cercando di vivere

non te lo sussurro piano
mentre ti lascio la mano
e già divento uragano

non te lo dico mio dolce gozzano
mentre ritorno farfalla o deltaplano
e già brillo in cielo, mio capitano

l'ho promesso
mentre ancora ti sbrano
mentre ancora ti bramo
mio oscuro sole, mia gemma di grano.
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Mia cara Francesca, hai visto, sono riuscita ad illuminare tutti i calamai, ma ne servirebbero altri 1000 e 1000 ancora per questa favola moderna, emozionante fin dal titolo. Ti abbraccio forte.pattycara

il 12/04/2013 alle 12:17

.....Natura abhorret a vacuo.......; un abbraccio, rom,

il 12/04/2013 alle 12:24

praticamente ineccepibile , priva di opinabilita' , componimento ed armoniosita' in scrittura avulse da qualsivoglia tentennamenti bravissssssimissssima. Diego

il 12/04/2013 alle 14:14

grazie a tutti di essere sempre così presenti.. un abbraccio collettivo! francesca

il 12/04/2013 alle 15:27

ogni poesia nuova dice che la tua bravura non si puo'smentire.diventi sempre piu' interessante e brava marinella

il 12/04/2013 alle 15:42

grazie marinella.. non tanto dei complimenti, credo non sempre meritati, ma di leggermi sempre! un bacio francesca

il 12/04/2013 alle 15:45

che dici mai....i complimenti per i tuoi testi, a mio avviso sono più che meritati....ora rileggo bene questo a tra poco^^

il 12/04/2013 alle 15:52

^.^'

il 12/04/2013 alle 16:02

mi appare un po' complessa, già il titolo latino me lo lasciava presupporre...ha una forte valenza descrittiva che ingabbia un po le sensazioni....però allo stesso modo queste passano, mi piacciono molto i passaggi del: penso....e anche che ti penso....pensi... e anche che mi pensi... questi passaggi e ciò di cui si circondano forse non sono il punto principale, anche se oserei definire questo testo multipolare, in quanto ci sono pezzi che potrebbero essere a sè stanti o comunque essere i vertici del testo e del senso poetico...dicevo appunto quelli del "penso" sono passaggi interessanti nonchè belli....rivedendo l'incipit e rileggendo il testo devo dire che ha anche il sapore della fiaba, del racconto...con immagini molto belle...mi sfugge l'obbiettivo vero che il finale vuole colpire però mi piace^^

il 12/04/2013 alle 16:06

andrea.. è un miscuglio di sensazioni che ha fatto scaturire le parole.. come tutte le volte.. un fiume in piena.. questa poesia è un addio.. dovuto a me, libera e penitente.. che scrive fiabe, mentre semina errori..

il 12/04/2013 alle 16:15

azzo,sei tosta nello scrivere,quando leggo alcune poesie come queste mi sento piccolo,complimenti!!!

il 12/04/2013 alle 16:49

grazie! ma anche tu sei molto bravo, credimi!!!

il 12/04/2013 alle 16:55

bellissima :-)

il 12/04/2013 alle 18:27

grazie :)

il 12/04/2013 alle 18:31
gea

Emozionante e di grande forza. Gianna

il 12/04/2013 alle 22:00

Orazio, grande cultore della natura, suggerisce al poeta un fiume di parole coscienti di una vita vissuta in pieno, ma anche bistrattata. Il poeta conosce bene il significato vero della locuzione latina; per quanto voglia disfarsene, è difficile sottrarsi dalle proprie abitudini, specialmente da quelle peggiori.

il 13/04/2013 alle 11:13

grazie Gianna! piacere di conoscerti! a presto :) e grazie a te ugomas grande lettore della mia anima! un bacio! francesca

il 17/04/2013 alle 14:43