bella rievocazione e descrizione di una terra un po' troppo dimenticata che e', come i suoi abitanti chiusa in una sua bellezza che pochi conoscono.marinella
Molto bello l'incipit "Le case sembrano vecchie, appena fatte, e messe lì da sempre", un ossimoro costruito che rende l'immobilità del tempo. Ciao. Gianna
La terra rossa del Carso…. terra di fatica e sudore, e triste ricordo delle foibe, terra da custodire come reliquia….rende perfettamente l’idea, almeno a me ha fatto pensare a questo. Come anche l’uva spremuta con rabbia…. È veramente bella Fabio! Ti abbraccio eos
Cara Marinella, non è tutta così, ci sono paesi con case/ville e giardini da nababbi, quella che ho descritto è la vecchia "landa" che ancora esiste per poco. Con affetto Fabio
Cara Gianna, si, l'intenzione del gioco di parole era proprio quella. Ora so che si chiama ossimoro, grazie, sai non sono poeta né letterato. Le vecchie case in posti sperduti e desolati mi han sempre dato quell'impressione. Grazie del tuo bel commento Con affetto Fabio
Cara Eos, si anche a me viene in mente il passato, le foibe e la vita dura del contadino. Oggi non è più così, ci sono ville con piscina e giardini , spesso si trovano anche accanto le une alle altre. Comunque era una terra dura che veniva lavorata a mano con grande fatica e sudore. Oggi una zappatrice a motore ce l'hanno quasi tutti... e acqua corrente che un tempo dovevano tirarla su dai pozzi o raccoglierla nelle cisterne dell'acqua piovana. Ciao Eos, Grazie del passaggio. Con affetto Fabio
tranne conoscerla per foto tramite i miei studi non sono mai stato in quelle zone...in effetti a pensarci bene non ricordo di essere mai andato oltre Udine...una bella città... mi piace la tua poesia fabio, che bello rileggere un tuo testo, nuovo per giunta...davvero ottimo, sensazioni e immagini diventano unica cosa e circondano avvolgono il lettore..bravissimo, ciao^^ andrea
sai ho un pò perso la figura del tuo contadino peraltro descritta a meraviglia,saranno i nuovi tempi.pazienza,un caro saluto
Ringrazio ppcalzelunghe, GaudenzioI e Igress. Si il contadino che ho descritto non esiste quasi più, poverini, anche loro hanno diritto di non faticare più..... Sono cambiati i tempi, come ho detto prima, una volta era così. Molte case son diventate ville, anzi villone con tanto di piscina, però ci sono ancora, parti di paesi con vecchie case di pietra grigia che, a vederle ti danno quella sensazione. Grazie Fabio
Tramonto anche di un tempo che non esiste più e che ce lo ricordano quelle vecchie case... Grazie Elisa
come la sento vicina quella landa carsica,bravo abbraccione one one fabio ,cate
una terra povera ma ricca di frutti nati col sangue degli eventi del primo Novecento e la pelle del dopo '45