Vorrei vagare un po' nel tempo
per poi tornare col diretto
alla ricerca ossessa di quello spettro
vorrei ascoltare il menestrello
ed il rumore sordo e tetro
della morte col suo feretro
fluttuante tra I profondi meandri
dei miei pensieri altalenanti
il rumore della piazza e il silenzio della corte
vorrei viaggiare tra le contrade
per poi perdermi tra le strade
vorrei innamorarmi di una dama
e non incrociar mai la sua lama
che fuoriesce dalle sue parole
e del mio male essa è la prole
vorrei assaggiare la povertà
di quei tempi funesta podestà
e poi ammirare le conquiste
le piramidi i templi e perle mai viste
vorrei infine tornare a raccontare
che anche il presente non è poi tanto male
si è soltanto scordato di truccarsi
preso com'era soltanto dal da farsi
ma di notte sogna ancora di ritornare
ai fasti di un tempo che non riesce a scordare
e mentre assaporo questo momento
mi perdo nel dolce sentimento
di un lieto fine che io spero non conosca fine
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