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Pubblicata il 18/03/2013
"And no one there to hear its death
    among the sad bushes
    where the world rushes by
           in a blather of asphalt and delay"
Lawrence Ferlinghetti

cosa scriveva il ragazzo
      triste nella camera pericolosa
di troppi pensieri e cosa
faceva la ragazza che amava
     egli la rubava
                          al mondo e la sognava

dove si rifugiava
   dove andava ogni notte
quando lui tornava a regalare
la sua vita, a sacrificare le ore
nell'attesa:       lei non lo cercava

come si annullava
e come lei       invece esisteva
                       leggera nell'aria, si perdeva
                       nel mondo che la desiderava

e cosa pensò quando capì
                              che non sarebbe tornata

s'arrese e l'arresa fu vaga

lei s'accese
         un'altra sigaretta e pensò
a qualcosa di leggero da indossare
                           per la serata

"una volta conoscevo una persona,
                  non ricordo più come si chiamava..."
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il testo è magnifico.. le attese che formano gli spazi danno una musicalità tristemente naturale.. racconti una storia banale rendendola più che interessante.. speciale.. frida

il 18/03/2013 alle 16:53

bellissima la composizione del testo..tutt'altro che poesia l-i-n-e-a-r-e... anch'io trovo che esse riescano a dare una belle acadenza al testo...la storia più che banale la definirei umana, il che è quasi la stessa cosa, però la tua struttura la rende unica nonchè speciale...ciao andrea.

il 18/03/2013 alle 17:10

Non solo viene resa speciale una storia banalmente umana, ma rende onore ad ogni attimo della vita e sa cogliere ogni brivido del trascorrere!

il 18/03/2013 alle 17:36

Innanzitutto ringrazio Ferlinghetti, al quale ho rubato qualche verso e l'ispirazione per la struttura 'ariosa'... poi voglio dire grazie a tutte le ragazze che non sono tornate, facendomi diventare quel poeta un po' strano che sognavo di essere. Infine ringrazio voi che mi leggete e mi commentate!!! A presto!

il 19/03/2013 alle 22:21