PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 07/03/2013
In corsia uno la guerra è finita.
la regola del pirata della morte
ha sorriso fino alla fine.
brividi e urla nelle strade del vino.
potremmo parlare, con profezia,
di una frana poco salata o
della vampa, dalla mano animale,
che addita un libero equilibrio.

la morte viene chiamata
a suggellare dieci bottiglie
di vino rosso lordo di sangue.
con frasi nuove, “quelli”, sono saliti
nella leggera oscurità,
per porre fine a un problema:
gli amanti nell'astronave.
il prezzo di due vite,
in un attimo di vita.

ma verrà il Dio della poesia,
con l'uniforme Russa e Tedesca.
con un'allodola di pelle scura,
a chiedere ai fedeli perdono,
e, la soddisfazione di una medaglia d'ora.
silenzio religioso del pubblico,
la forza di fermare i motori...
questo è il senso della poesia.
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Un concetto complesso e personale che non so commentare.

il 07/03/2013 alle 12:33

non dovrei, significa che non ho trasmesso bene. concetto non complesso e non personale. la guerra è di tutti. mi sono rifatto a storie sentite qui in toscana, tra le strade del vino, dove oggi vengono i tedeschi in villeggiatura. Mario, mi raccontava che sentire la lingua gli metteva i brividi. russi, tedeschi, americani e tutti quelli che sono venuti prima, e dopo, erano, sono, e saranno, tutti in torto per risolvere le questioni con le bombe. non esiste la guerra per pace. Moravia diceva che per l'uomo la guerra dovrebbe essere un tabù, come è tabù fare l'amore con la propria madre/padre (visto che alla guerra si sono avvicinate le donne). il libro è la vera arma per sconfiggere la guerra. poesia, poesia e poesia. prima, durante e dopo i pasti. ciao joe

il 07/03/2013 alle 13:57

Grazie per la spiegazione, l'ho riletta, ora mi piace; ottima.

il 08/03/2013 alle 11:07