PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 08/02/2013
A quale dio lanciava il suo fischio
non l’ho mai capito e ancora oggi
ciondolante sulle rupe maledetta
guardo con odio la serpe d’acciaio
mordere le praterie degli estinti.

O quasi.

E mi lascio andare in un canto
e sembra che i guerrieri Yaqui
si sveglino dal torpore perenne
intonando in simbiosi con me
le gesta degli antichi popoli.

E’ magia.

Poi tutto svanisce e le stelle
s’accendono come fuochi sacri
ma intorno più nessuno danza
come se quel luccichio mi vieti
di varcare i confini del mondo.

E piango…
…lacrime che si riconquistano la libertà.
  • Attualmente 4.33333/5 meriti.
4,3/5 meriti (3 voti)

bellissima,toccante.sentita.grazie.

il 09/02/2013 alle 01:56

Grazie a te per aver lasciato la tua gentile orma CesarOrso

il 09/02/2013 alle 09:40

Veramente bella nella profondità del contenuto e nell'esposizione estetica Ciao Giorgio

il 09/02/2013 alle 10:31

E' da un po' che manco, anche perchè il sito era bloccato (almeno per me) e non so come si faccia a rispondere direttamente a chi mi ha commentato. Perciò vi ringrazio entrambi caro Beck e verdefronda Un grrrrrande ciao CesarOrso

il 10/02/2013 alle 18:04