ACCERTATO ED ACCETTATO CHE
è da considerarsi “ ladro “ chiunque,
con mezzi leciti e/o illeciti si appropri o tenti di appropriarsi
di qualcosa privata e/o pubblica che non gli compete,
mi pongo e vi pongo la domanda:
consegneremmo le chiavi di casa
ad un ladro, a un suo collaboratore,
ad un suo discepolo, ad un “ palo “ che gli fa da
guardia, ad un suo amico omertoso ed orbo che ha da sempre chiuso
un occhio sulle malversazioni perpetrate ed assistite?
Il buon senso ci suggerisce di urlare naturalmente un netto NO
secco, rafforzato magari da un “ mai e poi mai!”.
Se, però, nonostante tutto, fossimo costretti a farlo perché
istigati, coscritti, circoscritti, imprevidenti, ammaliati,
ammalati, indotti, o anche semplicemente sedotti,
poi a furto avvenuto
non più lamentiamoci ma consoliamoci, non più piangiamo ma
sorridiamo, plaudiamo ed applaudiamo e soprattutto non
denunciamo perché abbiamo deciso i noi stessi di rinunciare alla solidarietà e al rispetto che caratterizza
una società non serva
e definibile sociale.(nms25febbraio2013)