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Pubblicata il 08/01/2013
La solitudine è la mia coscienza
Il silenzio la mia voce
Il respiro un trascendere infinito
Gli occhi sono abissi profondi
Le mani sono rami spezzati
Il cuore è un vibrante strumento
L'animo è l'ultimo pensiero

L'animo trova leggerezza
La mia normalità è la normalità
Eppure un tormento resta tra le alture
La lontananza dalla corruzione dell'uomo
è l'esaltazione d'una moralità più giusta
però condannata ad uccidere se stessa

Essere eremita non significa rifiutare i costumi
non signfica rifiutare la corruzione
non significa esprimere un alto pensiero
non significa trovare la pace
non significa trovare giustizia
L'uomo è uomo e non è parola
Un'idea è tanto grande quanto il suo fallimento
Questo non è essere nichilisti e pessimisti ma realisti
Non è saggio che ripete le gesta del primo
Non è furbo chi emula le movenze del primo

L'eremita è tale perchè comprende se stesso
L'eremita è tale perchè sa di essere male e bene
L'eremità non cambia il mondo
L'eremita cambia il suo esistere
Ma nato da carne morirà polvere
Morto in polvere forse sarà leggenda
Sarà leggenda perduta nel vento
Sarà affermazione della delusione dell'uomo

A.G.
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Da leggerti sempre e poi ancora, sei troppo bravo! Un abbraccio

il 08/01/2013 alle 07:30

suggerisci pensieri a non finire con questa tua... ogni commento è superfluo ciao Gau

il 08/01/2013 alle 15:03

non credo di meritare molto ma ti ringrazio patty. ti abbraccio Andrea.

il 08/01/2013 alle 15:45

grazie...però i commenti non sono superflui...belli e brutti interessanti o meno son ciò che rendono appetibili di più i nosytri testi.... ciao enio Andrea.

il 08/01/2013 alle 15:46

“L'eremita è tale perchè comprende se stesso”….forse è vero, del resto un eremita spende la sua vita nella ricerca di se stesso…però mi sono sempre chiesta se vivere concentrati esclusivamente su se stessi non sia in fondo egoismo…forse perché non riesco a concepire un’esistenza fuori dal consesso umano, tagliando fuori dal proprio mondo individuale tutto ciò che riguarda gli altri uomini. Per me vale l’”homo sum, humani nihil a me alieno puto” di Terenzio. E forse è quanto dici nell’ultima strofa, che mi è piaciuta particolarmente. Ti abbraccio eos

il 09/01/2013 alle 11:03

Se sia una forma di egoismo non saprei dirti...però sono dell'idea e spero sia passata con questo scritto che l'eremita per quanto s estranei dalla società in cerca di se stesso o qualcosa di primordiale che lo rianimi, alla fine scopre di essere tale e quale a coloro da cui s è allontanato... e quindi di conseguenza è come se non fosse eremita... grazie del prezioso e gradito passaggio eos, un iacere leggerti ti abbraccio Andrea.

il 10/01/2013 alle 20:44