Voci lontane parlano, pregano, invocano;
parlano ad un'orecchio che sordo cammina,
pregano ad un animo che scostante avanza,
invocano un uomo che senza riflesso prosegue.
Nessuno specchio rivela il profondo;
l'incubo o l'incanto, la magia o la fattura.
S'affronta l'ignoto del viaggio promesso;
l'onda non ha stella, la via non ha guida.
Tra quelle dune di nero mistero
donne dimenano corpi e fuochi vibrano.
Nomadi sostano dalla ricerca dell vita
intrattenendo parole con zingare veggenti.
In caverne che solo fiabe ricordano
voci parlano e ricordano il passato;
guerrieri per creature dell'anima,
musiche per verità dell'animo.
Oltre il luogo ove il vento riposa
dimora l'incertezza figlia della luna.
Oltre la selva ove la brezza gioca
dimora la consapevolezza figlia del sole.
Lungo il cammino che attende l'uomo
breve il passo che lo separa dalla morte.
Si giunge infine alle alture dei sospiri
da cui sgorgano acque di memorie lontane.
Trema la terra, sgretola la roccia,
sibila il cielo, piove la nuvola.
Adesso si scopre l'inaccettabile
il confine appare più vicino.
L'occhio esausto, lo sguardo basso,
si acceca nell'istante di morte e vita.
Un tramonto di luna un'alba di sole,
un volto diverso un giorno medesimo.
A.G.