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Pubblicata il 19/12/2012
In quell'antro d'intricati neuroni
la ragione s'arrovella sulla vexata quaestio:
la vita ed il suo giro d'istanti fuggenti.
La realtà del tuo esistere Alice
è tutta concentrata in un modo di dire
che prelude ad un altro modo di parlare.

Quando piovono cani e gatti
l'occhio si ridesta su quell'orizzonte
che rinnova il malinconico ricordo.
Quando il pericolo canta sui rami d'un platano
la mente amplia lo sguardo sul vuoto
e poi t'invita ad andartene come uno sparo.

Ad un'azione un detto, ad un detto una conoscenza.
Tutto si risolve in uno schiocco di lingua
che chi sa correre con le lepri giocando coi cani
saprà sempre usare per distoglierti dal busillis.
E tu Alice come prenderai questa ragionevole follia,
col gancio o con l'uncino?

A.G.
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Caro Andrea, il problema sono proprio gli intricati neuroni e le sinapsi scollegate... Sei così profondamente sensibile, non ne sbagli una. Bravissimo! Ciao Patty

il 19/12/2012 alle 08:23

belle metafore e bella domanda in chiusura molto apprezzata. bravo Gaud

il 19/12/2012 alle 11:06

grazie patty, hai ragione quando la confusione regna sovrana ci si perde tutti in un bicchir d'acqua... ciao ti abbraccio Andrea.

il 19/12/2012 alle 12:34

grazie enio, molte di quelle che potrebbero apparirti metafore, come quella nella chiusa sono in realtà detti popolari, per lo più inglesi, detti che nascono dalla quotidianità e ci ricordano chi siamo stati, chi siamo, chi saremo, ecco spiegato anche il titolo... ciao enio, grazie per le assidue letture e commenti, graditi e apprezzati, buone feste Andrea.

il 19/12/2012 alle 12:36

Tanto per restare in tema, direi prendiamola con filosofia Buon Natale, Andrea! Ti abbraccio eos

il 20/12/2012 alle 16:40

Grazissime eos cara, ti abbraccio e Buone feste pure a te, ti abbraccio forte, Andrea.

il 20/12/2012 alle 16:59