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Pubblicata il 13/12/2012
Gioirne ed appagarne l'effimera nostalgia inquieti il mio presagir,
pigro, nel ricercarne con costanza cio' che affetto e perdurevoli sentimenti sopraggiungano, celino consapevolezza d'esser, elogiandone il consueto porsi.
Riconosco fragilita' sottesa alla pura disillusione, ove desideroso mutarne i tratti, allieterebbe il mio cammin.
Giore, e carpirne i tratti laddove non seppi mostrarmi, rattristi il mio ego e pur tempo trascorra inesorabilmente, intorpidendone il concetto calpestandone il valor represso.
Cio' che fui donai, cjo' che resti accolga con meritevole nostalgia, relegandone amarezze ed enfatizzandone il valor mai espresso.
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molto bella ma allo stesso tempo questi versi sprigionano molta tristezza....

il 13/12/2012 alle 21:07