PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 01/12/2012
Segue una stagione
scombussolata dal tedio
di corpi appesi al sole,
affiora tenue il chiarore
dei giorni azzurro cielo
nel saliscendi del lucore
che dilava gli occhi.
Mi sorprendi col silenzio
rubato ai sassi di collina
per esserti disfatta
delle intemperanze
del mio molesto amore.
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lucore doveva essere luciore...
se non è così chiedo scusa, e poi aggiungo, non conosco la parola, indagherò...
Un testo molto...tranquillo devo dire...
trasmette una sensazione di normalità quasi disarmante e fastidiosa perchè, almeno a me, è parso arrendevole...
Le immagini scelte sono ben calibrate e mi piacciono molto perchè le trvo familiari al mio sentire, al mio percepire...
una buona chiusura questa del ciclo di poesie dell'amore "tormentato" che hai delineato nelle tue passate...
Bravo Decio,
perdona la franchezza ma poichè tu lo sei stato, e meno male, nei tuoi giudizi penso sia giusto non nascondersi dietro un velo di Maya...
comunque non è brutta, anzi...una delle più belle lette...è il tema, ciò che trasmette che a me poco mi prende...
Saluti cari,
Andrea

il 01/12/2012 alle 18:34

Ritengo si scriva "lucore" nell'accezione di "luce, splendore", usato da Dante nel XIV canto del Paradiso.
Apprezzo la tua franchezza perchè è un segno della tua sincerità e della tua attenzione, a differenza di chi non sa riconoscere errori grossolani...
Riconosco che hai ragione nel definirlo " arrendevole", in quanto è un aspetto dell'accettazione passiva dei torti e dei dolori in amore.
Sorrido quando vuoi giustificare il tuo giudizio, scrivendo che non è "brutta", ma non c'è l'obbligo di lasciarsi condizionare dai testi altrui, anche solo per non dispiacere la loro vanità.
Grazie per trovare il tempo nel soffermarti a dialogare con me. Lo apprezzo molto.
Buona domenica.

il 02/12/2012 alle 11:47

Una bella e malinconica lirica.Traspare una rassegnazione forzata intenta a sciogliere i tormenti interiori. Ho appena letto anche "Cento albe", stupenda anche questa. Ho trovato profondi i versi
"Il bisogno di essere un nome
sulle labbra, le tue, sempre le tue".
Si avverte il desiderio di un richiamo ma la chiusa parla dice tutto "l'amore si è impigliato---".
Penso che tu sia un giovane e ti auguro di vivere albe nuove aprendo le anse del cuore a vita nuova.
Mi scuso per avermi dilungato e se può dar fastidio ti prego di dirlo.
Ciao

il 02/12/2012 alle 16:45

Soddisfatto di leggere le tue parole che aggiungono nuovi motivi di riflessione. Mai potrei dire che mi rechi disturbo. Spero di vivere ancora altre albe così come verranno.
Grazie, il mio saluto.

il 02/12/2012 alle 17:39

Ti leggo in ritardo, ma ti ringrazio per il sincero commento.

il 06/12/2012 alle 09:06