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Pubblicata il 27/11/2012
Lassù
dove culmina il pianto,
dilaga la torre
lo sguardo sul Golfo;
i cupi colori dell'isola amara
invecchiano il tempo,
e l'ardua pupilla
non trova dall'alto
orizzonti di cieli sereni.
In cima
la torre maestosa
ascolta il fragore del mare
ed ospita i gemiti forti
di chi fu tradito
da pura ingordigia
in un tempo invecchiato di colpo.
E' tutto un vecchiume:
le braccia sul collo sudate
annunciano ai figli
la sera stordita,
che sei licenziato.
Lassù
Fiume Santo è bandiera
di eterne miserie dolenti,
e non cambia...
non cambia nell'animo umano
il mare del nero egoismo.
Saliamo! il Golfo s'allarga
e laggiù l'Asinara
ricorda momenti di morte:
anche noi siamo morti:
quassù siamo tutti adombrati,
perdenti, insicuri, chiamati a soffrire.
Quassù a Fiume Santo
c'è tutto il Calvario
di razze votate alla fine,
fastidio del mondo
vergogna dei ricchi,
e di più non possiamo salire.
22/9/1992
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non ho idea del pesaggio ma m'è piaciuta, arsa com'è, rich.

il 27/11/2012 alle 17:56

Caro nanni, sono commossa..una lirica stupenda.
saluti cari
ninetta

il 28/11/2012 alle 05:02

descrizione realistica e struggente della sua attualissima drammaticità.
Grazie
Patrizia

il 28/11/2012 alle 09:09

già da vent'anni fa i licenziati salivano sulle torri a difendere il posto di lavoro. è non è cambiato niente.Fiume Santo è una zona industriale, sul golfo dell'Asinara.ciao nanni

il 28/11/2012 alle 17:39

esattamente, attualissima drammaticità, come da vent'anni, o da sempre, purtroppo. grazie Patrizia, nanni

il 28/11/2012 alle 17:41

grazie ninetta, sopratutto sentita, perchè c'è da urlare per quelli che perdono il lavoro, la dignità e la vita, a volte. quegli operai erano saliti in cima a una ciminiera già nel 1992, e non per godere dello spettacolo del Golfo dell'Asinara. tutto uguale anche nel "moderno" 2012. ciao nanni

il 28/11/2012 alle 17:46