PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 03/11/2002


...Sento il suono
del battito di ciglia
Finalmente qui


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Qualche giorno fa,ho mandato a PoeticH.una poesia intitolata "Zen" nella sezione Sperimentale.La poesia non aveva come qui l'haiku posto volutamente in fondo.Non vi era assolutamente nessuna parola.Comprendo che sia difficile accettare una poesia senza parole e solo il titolo,ma credo che sarebbe stata in questo caso più dirompente ed illuminante riguardo allo Zen.
Cioa a tutti e buona domenica.Malcom

il 03/11/2002 alle 11:27

Un'idea che fa riflettere.....solo alla fine di un cammino.....sentire il suono del battito delle proprie ciglia...è di un'intensità strepitosa...ma purtroppo non tutti riescono a percepire questo messaggio...se solo si soffermasero un attimo sulla pagina bianca e solo dopo poco leggessero quei brevi versi...forse un messaggio ci sarebbe anche per loro.....
Cmq...per quanto mi riguarda..il mio msg l'ho avuto...
Ciao:-)
Trix*

il 03/11/2002 alle 12:55

Purtroppo noto che è scomparsa anche la parte vuota ed è rimasto solo l'haiku.Come dice Bellatrix non vi resta che immaginare una pagina bianca.In ogni caso io riproporrò la poesia senza una parola,se non verrà accettata vorrà dire che dovremo buttare al mare le tele tagliate di Fontana da tutti i musei.Malcom

il 05/11/2002 alle 12:14

Grazie Bellatrix.Purtroppo credo che tu sia stato l'unico a gustare la poesia cosi come era stata proposta nella pagina iniziale.Ora come vedi è scomparso il "vuoto",comunque grazie. Malcom

il 05/11/2002 alle 12:19

Questa l'accetto, perché è poesia ed è Zen, quell'altra era una provocazione, dal punto di vista poetico, perché poteva essere sperimentale, visiva, provocazione, "cazzata " poteva essere Zen (fino ad un certo punto) ma non poesia.
Intanto ascolto, nel battere le mani in applauso, il battito di una sola mano.
Un saluto
Axel

il 05/11/2002 alle 12:57

Grazie Axel,certamente dal punto di vista poetico poteva essere provocazione e non "cazzate"in quanto lo zen si risolve nell'atto meditativo al non dialogo,quindi al superamento del mentale.Il superamento del suono interiore del dialogo potevo superarlo solo non buttando parole nell'universo mentale di chi "leggeva".Solo cosi avrei fatto vivere l'essenza dello zen.Lo zen diviene inafferrabile nel momento in cui si usano le parole,perchè entra nella logica del pensiero tentando attraverso lo stupore di superare la logica corrente.In ogni caso grazie.Malcom

il 05/11/2002 alle 13:13

Rintocchi di monasteri tibetani.
Bella
Er

il 05/11/2002 alle 19:06

Grazie nemo.Che la gioia sia la tua vita.Malcom

il 05/11/2002 alle 20:40

Sono d'accordo su quello che è l'essenza dello Zen, nel suo vuoto mentale che è punto di arrivo e di partenza. Proporlo in un sito di poesie in vuoto totale di parole secondo il mio modesto parere, non avrebbe prodotto alcuna concentrazione, meditazione, allontanamento dal sé, onestamente quando avevo visto la pagina vuota, avevo capito il tuo intento, ma non l'ho accolto dentro di me come messaggio o lezione di Zen, ma quasi come atto di presunzione, nel senso, che se uno non l'avesse gradito o recepito come insegnamento o stimolo a voleva dire che non capiva niente dello Zen, al contrario, chi avesse sottolineato l'alto messaggio sarebbe stato veramente segno di comprensione e interiorizzazione o avrebbe... finto di capire? Trovo più stimolante uno di quei paradossi del ragionamento Zen che tende proprio a dimostrare la vacuità del ragionamento e la consistenza dell'illusione in cui siamo permeati, tipo "la bandiera sventola al vento. Ma chi veramente si muove, la bandiera o il vento? E la risposta poteva essere: nè l'uno nè l'altra veramente si muovono. Solo la mente si muove." La pagina bianca, (purtroppo, ma è proprio perché sarebbe stato fuori dal contesto, più di due secondi di attenzione non avrebbe riscosso. ) in questo caso l'insegnamento non sarebbe giunto a segno. Cattivi discepoli? Esempio sbagliato? Un vero maestro non perde i discepoli né spreca gli insegnamenti.
O no?
Comunque apprezzo l'intenzione e l'occasione per parlare di queste mirabili cose...
Axel

il 05/11/2002 alle 22:25

Quando leggevo sullo zen,mi risultava inafferrabile.Le parole non sono la cosa,soprattutto in questo caso.Nell'atto meditativo(zazen)ho compreso il senso.Lo zen non si può catalogare nè come filosofia nè come religione.è semplicemente pratica meditativa.Non sono cosi presuntuoso da sperare che molti comprendessero il senso,lo zen fatto di parole è un continuo nonsenso,ma ero sicuro che con il tuo apporto(Ti aspettavo)e magari con l'apporto di qualcun altro avremmo aiutato a chiarire il nonsenso dello zen.Certo non pretendevo di far scaturire la meditazione,ma almeno di non dar appigli attraverso le parole ad un movimento mentale almeno per una frazione d'attimo,il tempo di mandarmi a quel paese.Resto dell'idea che ciò che volevo fare è illuminante,un nonsenso senza usare le parole.Ciao Malcom

il 05/11/2002 alle 22:58

Ho letto con attenzione ciò che dici e mi propongo di non pensarci così,forse, diventerò zen anch'io ecco! lo sapevo! ci ho pensato!
Ciao, MauMusiC

(ogni giorno sento il mio cuore vivere ed ogni giorno ne assaporo la forza che và scemando
mentre intorno nessuno se ne accorge)
MauZen

il 06/11/2002 alle 00:01

Carissimo MauZion,a parte lo ZenZero che va bene per un bel risotto alla milanese,a me non è sembrato che il tuo cuore andasse scemando,anzi ti ho visto bello vispo ed un pò arzillo,quindi non è che sei un po' giù? dovresti fare un po' di catarsi e sciogliere il pianto che ti attanaglia,forse ti sentiresti un po' meglio. In ogni caso nessuno è zen,solo colui che medita gli è vicino,cosi como solo colui che ha compassione e compie atti di amore è vicino a Dio.In questo senso tu sei zen,tranne qualche volta.ahahah

il 06/11/2002 alle 02:24