Non m'innamoro più di alcuna donna
per via che se s'arriva... al gran finale
e lei dovesse alzare un po' la gonna...
credetelo, ci rimarrebbe male!

Ma l'amore bisogna che si sfoghi
e vivo afflati sol “spirituali”,
dunque il carnale amore ch'io l'affoghi
ed ad altro amore metto allor le ali.

M'innamoro perciò della poesia
di donna che mi porta il sentimento
che sa compenetrare l'alma mia
e che v'entra furioso come vento.

La poesia non ha corpo e non ha sesso,
brutte figure quindi non ne faccio,
la passione la sfogo io lo stesso...
leggo quei versi, me li godo e taccio.

Poi scrivo alla poetessa tanto amata
e commento col cuore la sua rima,
ma lei ch'è in corpo e mente ben dotata
“Mi dovevi conoscere un po' prima”

dice a me di sarcasmo con un tocco,
“son d'accordo con te sulla poesia
ma al tuo tipo d'amore non abbocco...
altro ci vuol per la passione mia!”

Allora io ci resto molto male
e piango con l'amico farmacista,
il quale mi consiglia: “Molto vale
tu prenda allora il viagra...ed entri in pista!”

Rispondo: “Son tre mesi che l'ho preso,
ben tre pasticche ebbi ad ingoiare,
ma il risultato così tanto atteso
non ne vuole sapere d'arrivare.

Mi pare proprio dover dire appieno
che rassomiglio tanto, in conclusione,
a uno scassato e in gran ritardo treno
che non entra neppure... alla stazione!”