PoeticHouse - Il Portale dei Poeti e della Poesia
Pubblicata il 20/10/2012
Bagna lago queste mani
fa sentire loro che ancora c'è vita.
Qui intorno tutto è già spento
e io lo son più del resto.
Non sento più malinconia, nè solitudine,
non ricordo neppure il dolore.
Non cerco nemmeno di ricordare l'amore e la gioia
che beneficio potrei trarne?
Certamente altri scoprirebbero un tesoro...
ai miei occhi invece solo la verità;
che nulla è più vuoto di quello che è stato.
Solo il tempo vive immutato,
ma quanto è falsa questa affermazione.

Andrea davvero senti di scrivere ciò
oppure esprimi ciò che vorresti sentire?
M'incuriosisci e ripugni al contempo
eppure non esisterei se non in te
e questo m'annienta come il sole colla neve.

A.G.(18/10/12)
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Triste. Molto triste…
sentirsi sdoppiati e perdere il collegamento con se stessi è una delle più brutte sensazioni che si possano
provare, guardarsi vivere e non trovare più il senso di nulla, non essere sicuri di niente…come convivere con un estraneo che tra l’altro scoccia non poco( eufemismo) .
Eppure, quanta tenerezza in quella domanda a te stesso, malgrado la durezza di quel “mi ripugni”…
Credo che la strada che vi porti a incontrarvi, te e Andrea, sia ancora lunga…ma il sentiero è tracciato, anche se impervio e tutto in salita.
Bellissima la poesia! Ma mi dispiace la sofferenza che sento reale.
Ti abbraccio
eos

il 20/10/2012 alle 19:55

il desiderio di staccarsi da se stessi...come ti capisco....ma il calice è nostro e solo nostro, ed anche se ci annienta non possiamo fare altro che berlo

come una confessione, per questo molto bella e coraggiosa

il 20/10/2012 alle 23:26

aspetta, aspetta...scavo scavo...
si son io....
occhio acuto il tuo, indubbiamente...
ciao reb,
t'abbraccio
Andre

il 21/10/2012 alle 19:44

La dissociazione se intelletualmente praticata si rivela il giusto mezzo per sondare le tracce di sè, in se stessi...
perdona questa frase dal gusto aforistico, in realtà ben concordo con te il distaccarsi da sè è una brutta sensazione ma forse per me almeno è modo per chiarire le ombre del mio pensiero...
ombre che magari come emerge in questo scritto nascondevano un vuoto o altro ancora(ma sono altri scritti).
Credo che il mezzo d'unione tra me e me sia la poesia, la scrittura stessa...nella scrittura tutto è chairo nessuna ipocrisia della voce del tono narrativo...e poichè a scrivere sono io stesso, mi è più facile scoprire una possibile menzogna...
Per risollevrati...non ho trovato sofferenza, al contrario per come l'ho vissuta, ho trovato consapevolezza.
Ti abbraccio forte eos cara,
sempre bello parlare con te
Andrea.

il 21/10/2012 alle 19:51

berlo fino a comprendere che in realtà il distacco è impossibile e che solo è un'illusione di cui ci vogliamo rendere conto e al tempo medisimo disconoscere come tale...
grazie arthur per la tua considerazione e per il tuo prezioso intervento,
Andrea.

il 21/10/2012 alle 19:53

I versi sono molto belli .Per deformazione professionale nei tuoi versi è evidente la scissione dell'io, Andrea che parla al suo Andrea speculare, un gioco poetico per far leggere la sofferenza che crea il vuoto ed il desiderio di volerne venire fuori.Una scissione che è un meccanismo arcaico che tende a non tollerare la componente contraddittoria della realtà affettiva, mirata alla ricerca di relazioni "buone", gratificanti, senza far scoraggiare l'individuo di fronte ad esperienze frustranti. La scissione è un meccanismo di difesa con una funzione adattiva.
bravo Andrea
un abbraccio
ninetta

il 21/10/2012 alle 21:35

Moto colpito dalla tua nalisi psicologica del testo...
analisi particolarmente apprezzata la tua cara ninetta...
hai saputo cogliere un aspetto particolare del testo, e ne sono felice...
ciao
ti abbraccio
Andrea.

il 22/10/2012 alle 21:26